‘Poltronificio’ Italia, oltre 8mila partecipate pubbliche

‘Poltronificio’ Italia, oltre 8mila partecipate pubbliche
23 maggio 2015

Sono oltre 8.383 gli enti e le società partecipate dalle amministrazioni pubbliche (7.472 delle quali dagli enti locali) e 26.500 i consiglieri di amministrazione delle società pubbliche. Oltre 5mila enti e società hanno meno di 5 dipendenti e in 3mila società i dipendenti sono meno dei consiglieri di amministrazione. E’ quanto rileva un report curato dal servizio politiche economiche e territoriali della Uil. Lo studio evidenzia che sono 22mila le persone preposte agli organi di controllo (collegi dei revisori e collegi sindacali); è invece di 2,5 miliardi di euro il costo diretto e indiretto dei consigli di amministrazione, di cui 600 milioni per gettoni e indennità dei consiglieri. “E` ormai indispensabile e improcrastinabile – dice il segretario confederale Guglielmo Loy – mettere mano alla moltitudine di enti e società pubbliche, spesso improduttive e fonte di deficit. Il numero delle partecipate dalle istituzioni locali è cresciuto nel corso degli anni anche per gestire servizi che altrimenti sarebbero ricaduti sotto le forche caudine del patto di stabilità interno (come rifiuti e servizi alla persona). Da questo punto di vista, occorre distinguere le società che gestiscono servizi essenziali per i cittadini da quelle che sono state costituite artificiosamente: in alcune realtà, occorre razionalizzarne il numero e le funzioni, riportando molti servizi nella gestione diretta degli enti locali”.

Secondo la Uil “è indispensabile favorire il dimensionamento delle società che gestiscono i servizi a carattere industriale con l`intento di favorire economie di scala e di ridurre il numero delle società. Per esempio, si potrebbe pensare a un`unica società di trasporto locale per Regione e non a una moltitudine di società. E’ necessario – aggiunge Loy – sia diminuire il numero dei componenti dei consigli di amministrazione delle controllate pubbliche che abbatterne i compensi. Mettendo in atto queste misure si potrebbero risparmiare risorse pubbliche mantenendo nel contempo la base occupazionale e la quantità e qualità dei servizi”. D`altronde, il funzionamento delle società pubbliche, molto spesso, viene fatto pagare 3 volte: in termini di servizi poco efficaci, di aumento delle tariffe per la gestione dei servizi e di aumento delle imposte locali. Tra il 2012 e il 20014 le imposte e le tasse locali sono aumentate del 6%: in particolare, l`Imu e la Tasi del 2,2%; l`addizionale comunale Irpef del 16,5%; la tariffa rifiuti del 12,8%.

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