Il Riesame smonta i sequestri: restituiti a Cuffaro altri 41mila euro
Totò Cuffaro
Il Tribunale del riesame di Catania annulla il sequestro di 41 mila euro in contanti disposto dalla procura di Caltagirone nei confronti di Totò Cuffaro. Le somme, trovate nella tenuta agricola dell’ex governatore a San Michele di Ganzaria, dovranno essere restituite. La decisione segue di pochi giorni un provvedimento analogo del Riesame di Palermo, che aveva già cancellato il sequestro di altri 39 mila euro. Sullo sfondo resta l’indagine per corruzione e turbativa d’asta che vede Cuffaro agli arresti domiciliari.
Il denaro contante, circa 41 mila euro, era stato rinvenuto nella disponibilità dell’ex presidente della Regione Siciliana durante un’attività investigativa condotta dalla procura di Caltagirone. Il sequestro era stato convalidato in prima battuta, ma la difesa ha impugnato il provvedimento davanti al Tribunale del riesame di Catania. I giudici hanno accolto il ricorso presentato dagli avvocati Giovanni Di Benedetto e Marcello Montalbano, ritenendo insussistenti i presupposti per il mantenimento della misura reale. Da qui l’ordine di restituzione delle somme a Cuffaro.
La decisione segna un passaggio rilevante nel quadro giudiziario che riguarda l’ex governatore, perché interviene su un punto delicato dell’inchiesta: la legittimità del sequestro del contante. Il Riesame ha valutato le argomentazioni difensive e ha ritenuto che non vi fosse un nesso sufficiente tra il denaro rinvenuto e le ipotesi di reato contestate. Un giudizio che, almeno sul piano delle misure patrimoniali, ridimensiona l’impianto accusatorio.
Le motivazioni dei giudici del riesame
Il provvedimento di Catania non arriva isolato. Solo pochi giorni prima, infatti, il Tribunale del riesame di Palermo aveva già annullato un altro sequestro, disposto questa volta dalla procura palermitana. In quel caso, l’oggetto del provvedimento erano 39 mila euro trovati nell’abitazione di Cuffaro nel capoluogo siciliano. Anche lì, i giudici avevano ordinato la restituzione delle somme, ritenendo carente il quadro giustificativo del sequestro.
Il doppio annullamento rafforza la linea difensiva dell’ex governatore, che attraverso i suoi legali ha sempre sostenuto la legittima provenienza del denaro contante e l’assenza di collegamenti con i reati ipotizzati. Le decisioni dei Riesami non incidono direttamente sul merito delle accuse, ma rappresentano un segnale chiaro sul fronte delle misure cautelari reali, spesso decisive nella tenuta complessiva di un’inchiesta.
Il precedente di Palermo e il doppio annullamento
Totò Cuffaro resta comunque agli arresti domiciliari. È indagato dalla procura di Palermo per corruzione e turbativa d’asta, un procedimento che prosegue il suo corso e che non viene scalfito, almeno formalmente, dalle decisioni sui sequestri. Gli inquirenti continuano a ritenere rilevanti gli elementi raccolti, mentre la difesa sottolinea come i provvedimenti dei Riesami mettano in discussione la solidità delle contestazioni patrimoniali.
Sul piano giudiziario, il caso si arricchisce dunque di un nuovo capitolo. Due tribunali del riesame, in pochi giorni, hanno smontato altrettanti sequestri di denaro contante per un totale di circa 80 mila euro. Un dato che pesa nel confronto tra accusa e difesa e che potrebbe avere riflessi anche sulle prossime mosse investigative.
