Politica

Imbarazzo Pd, pressing per svolta. Bocci si dimette e rende tessera. Timori per il voto

La linea del Pd non cambia sul caso dell’inchiesta legata alla sanita’ umbra. “Aspettiamo i processi, siamo garantisti”, il ‘refrain’. Ma tra i dem, riferiscono fonti parlamentari, aumenta l’imbarazzo per la situazione. La richiesta al presidente della Regione Catiuscia Marini e’ quella di imprimere una svolta, di dare un segnale sui concorsi, di cercare di uscire da questa situazione che – riferiscono le stesse fonti – potrebbe avere ripercussioni serie sul voto alle amministrative. A Perugia e in altre comuni ci sono elezioni in vista e la preoccupazione e’ che il Pd, proprio nel momento in cui e’ impegnato nella fase di rilancio e di riorganizzazione, possa subire un altro stop.

La preoccupazione poi e’ legata anche alla possibilita’ che arrivino nuove intercettazioni che coinvolgono la Marini mentre gia’ sono state presentate tre mozioni di sfiducia contro di lei. Gia’ ieri il deputato dem Verini, nominato commissario del Pd dell’Umbria, aveva chiesto al presidente della Regione di mettere il turbo. “Si vada fino in fondo”, la linea illustrata dal segretario Pd Zingaretti. Al momento non e’ previsto un passo indietro del presidente della Regione che oggi ha incontrato il ministro della Salute Grillo, promettendo che nelle prossime 24/48 ore arriveranno i nuovi vertici dell’azienda sanitaria” di Perugia. Ma il pressing – riferiscono fonti parlamentari del Pd – affinche’ si arrivi ad un cambiamento di rotta e’ sempre piu’ forte.

Intanto,si e’ dimesso da segretario regionale del Pd e ha restituito la tessera del partito (“per tutelarne il patrimonio democratico”) Gianpiero Bocci finito agli arresti domiciliari per l’indagine sui concorsi all’ospedale di Perugia. Nei giorni scorsi si era gia’ autosospeso e il segretario Nicola Zingaretti ha commissariato il partito nominando l’onorevole Walter Verini presidente. Verini ha letto una lettera di Bocci in apertura della direzione regionale. L’ex sottosegretario ha spiegato di avere preso la decisione di dimettersi e di restituire la tessera “per mettere al riparo il patrimonio democratico del partito e per potersi difendere al meglio nell’inchiesta che lo riguarda”.

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