Scontro acceso, ieri sera, tra Enrico Rossi, presidente della Toscana ed esponente di Mdp, e il leader della Lega, Matteo Salvini. Tema, quasi d’obbligo, del contendere: l’immigrazione. Commentando i casi di ristoranti che espongono cartelli di offerte di lavoro rivolti solo a italiani, Rossi ha minimizzato, dicendo che “non sono cose che si possono prendere troppo sul serio”. Del resto, ha continuato Rossi, “le persone devono essere trattate su un livello di parità, indipendentemente dalla nazionalità di origine. Io conosco – ha proseguito Rossi – imprenditori cinesi attivi, che pagano le tasse, che rispettano i diritti dei lavoratori, così come altri che evadono e fanno dumping e questi vanno perseguiti”. Al contrario, per Salvini, “proprio perché i cinesi hanno l’abitudine di dare lavoro ai loro connazionali, è normale che un imprenditore italiano assuma solo italiani e venda prodotti solo italiani. Questa -per il leader della Lega- è libertà di impresa”. Rossi ha replicato: “Io e lei abbiamo due visioni del mondo diverse, lei fa differenze sulla base di razze e etnie. Io mi metto su una posizione impopolare, che è quella di difendere l’immigrazione, ma vengo qui a combattere e dire le mie idee. Quando gli uomini si comportano bene, gli uomini sono uguali nei diritti e nei doveri, altrimenti è razzismo”. Ancora Salvini: “Siamo alla follia. Il problema degli imprenditori in Italia è che per colpa dell’amico di sinistra come Rossi, stanno chiudendo. Se un italiano dà lavoro agli italiani ma che problema è? dovrebbe assumere una quota di italiani per far piacere a lei e alla Boldrini?”. Rossi ha infine citato i dati diffusi dal capo della polizia, Franco Gabrielli, secondo i quali “non ci sono aumenti di criminalità legati all’immigrazione”. Ma, per Salvini, l’unica cosa che conta è il tasso di immigrati nelle carceri italiane.