In Italia il fumo provoca 80mila morti l’anno

In Italia il fumo provoca 80mila morti l’anno
7 gennaio 2021

Il mercato del fumo è in leggera diminuzione, soprattutto nei paesi occidentali, tuttavia l’Oms prevede che nei prossimi 10 anni il numero dei fumatori nel mondo supererà il miliardo. In Italia i dati si sono stabilizzati: tra gli 11 e i 12 milioni di fumatori, e le malattie tabacco-correlate producono 80.000 morti l’anno; purtroppo la diminuzione nel numero dei fumatori che si è riscontrata nel primo decennio del nuovo secolo si è progressivamente arrestata.

E’ quanto emergere dall’indagine dell’osservatorio Eurispes-Enpam su salute, Previdenza e legalità. Tra i fumatori italiani, la sigaretta tradizionale si conferma il prodotto più diffuso (81,4%), segue il tabacco trinciato (28,2%). La sigaretta elettronica è utilizzata da circa un fumatore su cinque (20,8%), risultato sostanzialmente invariato rispetto al 2018; nel 2019 sono di poco aumentati anche gli utilizzatori di sigari e di pipa, fumati rispettivamente nel 12,1% e nel 5,1% dei casi. Per i prodotti a tabacco riscaldato si osserva, rispetto al 2018, un aumento della diffusione di circa tre punti percentuali, superando la pipa, con il 7,2% di utilizzatori.

Lo Snus risulta ancora poco diffuso in Italia (2,1%). Il 64,3% del campione si dichiara abbastanza e molto informato sulle differenze tra sigaretta tradizionale e sigaretta elettronica, mentre a dirsi poco o per niente informato è il 35,7%. Nel 61% dei casi (sommando le risposte “per niente” e “poco”) non si ha alcuna conoscenza circa le differenze tra prodotti a tabacco riscaldato e la sigaretta tradizionale; mentre i “molto” e “abbastanza” informati raggiungono una quota del 39%.

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