IN PENSIONE CON QUOTA 2100 | Finalmente si può fare richiesta e fermarsi tanti anni prima: finalmente il meritato riposo

Richiesta pensione - (pexels) - IlFogliettone.it

Richiesta pensione - (pexels) - IlFogliettone.it

Per alcune professioni è prevista la possibilità di andare in pensione prima degli altri, vedi se tocca anche a te

Nel comparto edilizio, noto per le sue mansioni fisicamente impegnative e il rischio elevato di infortuni, è stata introdotta una possibilità concreta per i lavoratori più anziani di uscire dal mercato del lavoro in anticipo rispetto all’età pensionabile ordinaria. In Italia, il requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia è attualmente fissato a 67 anni, come confermato dalla circolare INPS n. 23/2025. Tuttavia, per alcune categorie considerate svantaggiate o impiegate in lavori gravosi, sono previste deroghe specifiche.

Tra le professioni classificate come gravose rientrano a pieno titolo quelle del comparto edile. I lavoratori del settore, che si confrontano quotidianamente con attività faticose e condizioni ambientali spesso difficili, sono stati oggetto di un intervento mirato in sede di rinnovo del contratto nazionale del 2018. In quell’occasione, sindacati e associazioni datoriali hanno istituito un Fondo dedicato al prepensionamento, pensato per garantire un’uscita dignitosa e sostenibile dal lavoro prima dei 67 anni.

Il Fondo di prepensionamento è alimentato esclusivamente da contributi versati dalle aziende e permette di finanziare diverse forme di sostegno economico. Tra queste figurano l’integrazione al reddito, il versamento volontario dei contributi e l’integrazione alla NASpI. Il tutto è pensato per accompagnare il lavoratore fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia, mantenendo un adeguato livello di reddito e copertura contributiva.

Per accedere a questa misura agevolata è necessario aver compiuto 63 anni e trovarsi a quattro anni di distanza dalla pensione di vecchiaia. È inoltre richiesto un requisito contributivo minimo: il lavoratore deve aver maturato almeno 2.100 ore di lavoro regolarmente dichiarate alla Cassa Edile nel biennio precedente la fine del rapporto lavorativo. Questo conteggio non considera eventuali ore coperte da ammortizzatori sociali.

Le modalità di cessazione del rapporto di lavoro

La normativa stabilisce con precisione le condizioni per poter accedere ai benefici del Fondo. La cessazione del rapporto di lavoro deve avvenire per scadenza di un contratto a termine, licenziamento collettivo o per giustificato motivo oggettivo. Queste casistiche rendono possibile l’accesso alla NASpI, l’indennità di disoccupazione, che rappresenta il primo tassello del percorso di prepensionamento.

Una volta cessato il rapporto di lavoro, il lavoratore accede alla NASpI, che garantisce un’indennità pari al 75% della retribuzione media fino a 1.436,61 euro, più un’ulteriore quota del 25% sulla parte eccedente, fino a un massimo di 1.562,82 euro. A differenza della regola generale, per i lavoratori edili over 63 il Fondo interviene per evitare la riduzione del 3% mensile a partire dall’ottavo mese, mantenendo così invariato l’importo per tutta la durata della prestazione, pari a 24 mesi.

Richiesta pensione - (pexels) - IlFogliettone.it
Richiesta pensione – (pexels) – IlFogliettone.it

Il sostegno dopo la NASpI

Terminato il periodo di NASpI, il Fondo continua a sostenere il lavoratore per i successivi due anni. Viene infatti erogata un’indennità retributiva mensile pari al massimale della cassa integrazione ordinaria, all’incirca 1.400 euro. Inoltre, vengono versati i contributi previdenziali in misura equivalente a quelli volontari certificati dall’INPS, assicurando così la continuità contributiva necessaria per raggiungere la pensione.

Il prepensionamento per i lavoratori edili rappresenta una misura di civiltà e di tutela sociale. In un settore in cui l’età avanzata può diventare un fattore di rischio concreto, offrire una via d’uscita anticipata permette di tutelare la salute dei lavoratori e riconoscere il peso di una vita spesa in cantiere. Il Fondo si conferma uno strumento prezioso che unisce solidarietà, previdenza e rispetto della dignità del lavoro.