Cronaca

Gli incendi mietono prime vittime, un morto nel Vibonese. Nuovo fronte sul Vesuvio

Si contano le prime vittime di questi giorni di fuoco. Un pensionato di 68 anni, Antonio Purita, e’ stato ritrovato privo di vita in una campagna del Vibonese dove stava tentando di spegnere un incendio. Il suo corpo e’ stato trovato in localita’ Piana Pugliese, nella frazione Favelloni del comune di Cessaniti. Inutili i soccorsi, partiti dopo che i familiari del pensionato avevano fatto scattare l’allarme non vedendolo rientrare a casa. La scoperta e’ stata fatta dai vigili del fuoco e dai carabinieri, che hanno avviato le indagini per accertare eventuali responsabilita’ sull’accaduto. Sul fronte incendi, tre aerei anti incendio francesi sono arrivati in Italia per aiutare a far fronte all’emergenza incendi nel sud del paese. Secondo la Commissione europea, l’intervento rientra nel meccanismo di protezione civile Ue. L’Italia ha infatti chiesto il sostegno di tale meccanismo, “un forte esempio di solidarieta’” secondo il commissario per gli aiuti umanitari e la gestione delle crisi, Christos Stylianides. In questo modo “l’Europa puo’ proteggere meglio i propri cittadini mettendo insieme risorse da diversi paesi. Sono molto grato alla Francia di avere immediatamente fornito il suo aiuto in questo momento di grande difficolta’. Voglio assicurare ai nostri amici italiani che l’Europa e’ pronta a dare ulteriore assistenza se e quando richiesto”, ha concluso: in particolare, la mappatura dell’emergenza attraverso i servizi satellitari di Copernicus. Frattanto, le 4 pattuglie dell’Esercito da stamani impegnate nella sorveglianza dell’area vesuviana hanno individuato un nuovo fronte di fiamme sul Vesuvio. E un’altra giornata bollino rosso in è previsto in Sicilia: “Rischio alto”. In merito al Vesuvio, in pratica, si tratta di un focolaio robusto in una zona boschiva a ridosso di San Sebastiano al Vesuvio, le cui coordinate geolocalizzate sono state inviate alla Sala operativa dei vigili del fuoco e della Protezione civile. Complessivamente, dopo la decisione ieri in prefettura di rimodulare il Reggimento Campania gia’ impegnato da giovedi’ nelle operazioni, sono 48 i militari che monitorano l’area sui 100 che compongono la forza dispiegata da tempo in regione per l’operazione di contrasto al fenomeno dei roghi di rifiuti.

Dalle 6 di oggi sono di nuovo in volo i 3 Canadair e diversi elicotteri, e si stanno lentamente facendo progressi nel domare le fiamme dei tre grossi incendi sul vulcano, anche se la situazione resta critica. Quello degli incendi in corso in Italia “è un fronte vastissimo: in questo momento ci sono quasi 400 fuochi attivi nelle regioni del Sud e questo mette in grave difficoltà il sistema, che funziona bene, ma in una condizione così difficile diventano i soccorsi anche più difficili”, ha detto il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti a Rai News24. Intanto, Gli equipaggi di canadair ed elicotteri della flotta aerea dello Stato – coordinati dal Dipartimento della Protezione Civile a supporto delle operazioni svolte dalle squadre di terra – hanno ripreso questa mattina le operazioni di spegnimento dei molti incendi boschivi che ormai da giorni stanno interessando gran parte del nostro paese. Alle ore 11.30 il Centro Operativo Aereo Unificato (COAU) del Dipartimento ha ricevuto 27 richieste di concorso aereo: 7 dalla Sicilia, 6 dalla Campania, 5 dalla Calabria, 3 dalla Basilicata, 2 dal Lazio e una richiesta dall`Abruzzo, dall`Umbria, dalla Sardegna e dalla Puglia. L’impegno dei mezzi dispiegati – 13 Canadair e 7 elicotteri del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, a cui si aggiungono 6 elicotteri della Difesa – è concentrato, al momento e d’intesa con le regioni, sulle situazioni più critiche. L’intenso lavoro svolto dai piloti dei mezzi aerei ha permesso di mettere sotto controllo o spegnere, finora, 4 roghi nelle province di Catania, Palermo e Reggio Calabria. La Protezione civile ricorda che la maggior parte degli incendi boschivi è causata da comportamenti superficiali o, spesso, dolosi e che la collaborazione dei cittadini può essere decisiva nel segnalare tempestivamente al numero di soccorso del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco 115 o, dove attivato, al numero unico di emergenza 112 anche le prime avvisaglie di un possibile incendio boschivo. Fornendo informazioni il più possibile precise, si contribuisce in modo determinante nel limitare i danni all`ambiente, consentendo a chi dovrà operare sul fuoco di intervenire con tempestività, prima che l`incendio aumenti di forza e di capacità distruttiva.

SICILIA Si annuncia un’altra giornata di fuoco per la Sicilia, costretta ormai da 5 giorni a fare i conti con una grave emergenza incendi che ha interessato quasi tutta la regione, dalla provincia di Trapani a Siracusa. Il bollettino della Protezione Civile regionale parla ancora di “alto rischio incendi” per tutta l’isola. Una situazione resa ancora più difficile dalle alte temperature e dal forte vento di scirocco che alimenta le fiamme. Il livello di allerta è al massimo della scala in quasi tutte le province siciliane. Ieri la situazione più drammatica si è registrata in provincia di Trapani, a San Vito Lo Capo, dove le fiamme hanno interessato la riserva naturale dello Zingaro, lambendo il villaggio turistico Calampiso. I circa 700 ospiti della struttura alberghiera sono stati costretti ad evacuare il resort trovando soccorso in decine di barche presenti in rada. Solo intorno alle 18 le fiamme sono state domate, mentre una decina di persone rimaste leggermente intossicate sono state assistite al pronto soccorso di San Vito Lo Capo.

In provincia di Palermo, sulle Madonie, un rogo ha interessato il territorio di San Mauro Castelverde. Qui un uomo è stato condotto per accertamenti in caserma dai carabinieri. Su di lui il sospetto che possa essere stato responsabile di un incendio. Fiamme anche sul versante orientale dell’isola. A Castelmola, paese a pochi km da Taormina, le fiamme hanno incenerito una vasta area di macchia mediterranea. Sul fronte dei soccorsi, il dirigente regionale del Corpo Forestale Fabrizio Viola è fondamentale prevenire queste situazioni “puntando sul controllo del territorio da parte di tutte le forze di polizia e su una maggiore assunzione di responsabilità da parte di tutti gli organi competenti”. Per Viola “la macchina antincendio è completa e adesso stiamo definendo una convenzione con l’Esercito Italiano e la Marina militare per avere tre elicotteri a uso esclusivo della Sicilia, oltre alla flotta nazionale presente sull’Isola”. Diversa invece la situazione dei canadair, già 4 in Sicilia a fronte di una ventina disponibili in tutta Italia. Coinvolte dagli incendi anche Enna, Messina e Catania, con le procure che hanno avviato indagini per far luce sull’origine e sui responsabili dei roghi. Ma non solo. A Palermo i magistrati vogliono verificare se vi siano state “eventuali inadempienze della Regione Siciliana nel sistema della prevenzione”.

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