Economia

Inchieste in Usa e Gb su Facebook, nuovo tonfo a Wall Street

Dopo le autorità del Regno Unito, anche quelle degli Stati Uniti hanno aperto un’inchiesta su Facebook e sull’uso dei dati personali dei suoi utenti, dopo che un reportage giornalistico ha svelato che le informazioni di oltre 50 milioni di utenti del social network sono state usate impropriamente da Cambridge Analytica, una società che ha lavorato per la campagna elettorale di Donald Trump, negli Stati Uniti, e per la Brexit, nel Regno Unito. La U.S. Federal Trade Commission, l’agenzia governativa per la protezione dei consumatori statunitensi e l’eliminazione delle pratiche anticompetitive, ha aperto un’inchiesta per valutare se l’uso dei dati di Facebook da parte di Cambridge Analytica abbia violato un accordo firmato dal social network con la stessa agenzia nel 2011. Accordo che impone a Facebook di informare gli utenti e di ricevere da loro il permesso esplicito a condividere i dati personali oltre i limiti da loro specificati nelle impostazioni sulla privacy. Se le autorità dovessero appurare la violazione dell’accordo, Facebook rischierebbe fino a 40.000 dollari di multa per ogni violazione, per un totale quindi di “molti milioni di dollari”, come anticipato già nel fine settimana da un ex funzionario dell’agenzia al Washington Post. Dopo il brusco calo di ieri (-6,8%), il peggiore su base giornaliera dal marzo 2014, Facebook continua a perdere pesantemente sul Nasdaq, nell’ordine del 4,5 per cento. Non aiutano, probabilmente, né il silenzio del fondatore, Mark Zuckerberg, convocato da Londra e dal parlamento dell’Unione europea, né le indiscrezioni sull’uscita di scena, nei prossimi mesi, del capo della sicurezza dei dati del social network, Alex Stamos.

Senza dubbio, è un momento molto delicato per Facebook, già al centro delle critiche per aver contribuito alla diffusione di fake news e propaganda russa durante le scorse elezioni presidenziali statunitensi: la sua capacità di gestire questo scandalo sarà decisiva sul suo futuro a lungo termine, secondo Heath Terry, analista di Goldman Sachs, intervistato dalla Cnbc. Questo scandalo “introduce un livello di incertezza mai visto prima per Facebook”. Nel fine settimana, un’inchiesta di New York Times e Observer ha svelato, grazie all’informatore Christopher Wylie – che da tempo collabora con le autorità del Regno Unito – che i dati di oltre 50 milioni di utenti del social network sono stati usati impropriamente da Cambridge Analytica. Lunedì, si è aggiunta l’inchiesta di Channel 4 News, realizzata con una telecamera nascosta, durante la quale Cambridge Analytica spiega quanto sia semplice usare ricatti e fake news contro i rivali politici dei candidati che si vuole far vincere. Cambridge Analytica è una società che ha lavorato per la campagna elettorale del presidente statunitense Donald Trump e ha usato i dati sugli utenti di Facebook raccolti nel 2014 per tentare di costruire un sistema capace di influenzare le scelte degli elettori. Dati ottenuti attraverso una app di nome thisisyourdigitallife del professor Aleksandr Kogan della Cambridge University e a cui si accedeva tramite il login su Facebook; Kogan è anche professore dell’Università di San Pietroburgo e ha ricevuto fondi dal governo russo per una ricerca sugli stati emotivi degli utenti di Facebook.

Non aiutano, probabilmente, né il silenzio del fondatore, Mark Zuckerberg, convocato da Londra e dal parlamento dell’Unione europea, né le indiscrezioni sull’uscita di scena, nei prossimi mesi, del capo della sicurezza dei dati del social network, Alex Stamos. Senza dubbio, è un momento molto delicato per Facebook, già al centro delle critiche per aver contribuito alla diffusione di fake news e propaganda russa durante le scorse elezioni presidenziali statunitensi: la sua capacità di gestire questo scandalo sarà decisiva sul suo futuro a lungo termine, secondo Heath Terry, analista di Goldman Sachs, intervistato dalla Cnbc. Questo scandalo “introduce un livello di incertezza mai visto prima per Facebook”. Nel fine settimana, un’inchiesta di New York Times e Observer ha svelato, grazie all’informatore Christopher Wylie – che da tempo collabora con le autorità del Regno Unito – che i dati di oltre 50 milioni di utenti del social network sono stati usati impropriamente da Cambridge Analytica. Lunedì, si è aggiunta l’inchiesta di Channel 4 News, realizzata con una telecamera nascosta, durante la quale Cambridge Analytica spiega quanto sia semplice usare ricatti e fake news contro i rivali politici dei candidati che si vuole far vincere. Cambridge Analytica è una società che ha lavorato per la campagna elettorale del presidente statunitense Donald Trump e ha usato i dati sugli utenti di Facebook raccolti nel 2014 per tentare di costruire un sistema capace di influenzare le scelte degli elettori. Dati ottenuti attraverso una app di nome thisisyourdigitallife del professor Aleksandr Kogan della Cambridge University e a cui si accedeva tramite il login su Facebook; Kogan è anche professore dell’Università di San Pietroburgo e ha ricevuto fondi dal governo russo per una ricerca sugli stati emotivi degli utenti di Facebook.

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