Incontro Conte-Musumeci su migranti: entro venerdì 2 navi per svuotare Lampedusa

2 settembre 2020

Il governo entro due giorni farà arrivare tre navi quarantena a Lampedusa. Questo consente di liberare l’hotspot “e per noi è già un primo risultato”. Il governatore della Regione Siciliana Nello Musumeci ha appena lasciato Palazzo Chigi dopo il vertice con il governo sul tema dei migranti. “Abbiamo aperto una breccia in un muro che sembrava di cemento armato: dopo dieci anni abbiamo posto al centro dell’attenzione questo lungo e interminabile calvario che la popolazione siciliana ha sopportato con serenità e pazienza ma adesso vogliamo condividerlo con gli altri paesi europei. L’Europa se c’è dia un segnale, noi siamo arrivati ai limiti”, ha detto Musumeci. Il governatore della Sicilia e il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, erano arrivati a Palazzo Chigi, separatamente, alle 18 in punto per l’incontro con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sui migranti.

La riunione è iniziata alle 18.40 ed è durata due ore. Oltre al premier hanno partecipato la ministra dell’Interno. Luciana Lamorgese, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, la ministra dei Trasporti Paola De Micheli, il capo della protezione Civile, Angelo Borrelli e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in collegamento. “Restiamo in attesa, non siamo assolutamente soddisfatti perché di risposte concrete non ne sono arrivate. Prendiamo atto della buona volontà”, ha aggiunto Musumeci. “Abbiamo consegnato al tavolo del governo le stesse richieste avanzate nell’ordinanza. Abbiamo detto che restiamo vigili, non ci facevamo grandi illusioni e avevamo ragione. Resta la volontà a parole di volere finalmente affrontare un grave problema. Abbiamo chiesto lo stato di emergenza per Lampedusa ma il governo risponde che lo stato di emergenza c’è in tutta Italia, non c’è bisogno ci sia per Lampedusa. La riteniamo una sottovalutazione del problema. Il governo propone soluzioni economiche per l’isola”, ha aggiunto.

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Conte, dal canto suo, ha annunciato che “si è appena formato il governo tunisino e ora ci sono le premesse per intensificare i rimpatri. Confidiamo di rafforzare il programma dei rimpatri utilizzando anche sistemi più flessibili, inclusi trasporti marittimi”. “Rafforziamo – ha assicurato Conte – il pattugliamento delle acque internazionali, intensificando le unità navali dell`operazione Pelage, riavviata oggi per il contrasto dei traffici illeciti. Abbiamo già predisposto il rafforzamento di questa operazione, che vede il coinvolgimento della nostra Marina, Guardia costiera e Guardia di finanza. In accordo con le autorità tunisine miriamo a ottenere un effetto deterrente rispetto a eventuali nuove partenze”. In merito a Lampedusa, per Conte, “merita misure economiche di favore, con specifico riguardo a sospensione di adempimenti e versamenti, anche arretrati. La sofferenza economica, e non solo, merita una risposta forte dello Stato”.

Intanto, nel giorno in cui Musumeci incontra a Palazzo Chigi Conte sull’emergenza migranti, terzo sopralluogo nei centri di accoglienza da parte della task force istituita dalla Regione Siciliana per verificare la compatibilità con le norme igienico-sanitarie e le linee guida per Covid-19 delle strutture presenti sull’Isola. Dopo Pozzallo e Ragusa (ex azienda agricola Don Pietro), è la volta di Lampedusa, dove l’hotspot, a fronte di un capienza consentita di 192 persone, ne ospita mediamente oltre mille. La speciale “commissione” arrivata sull’isola è composta da 14 persone, tra docenti universitari e professionisti esperti del settore della sicurezza e della sanità. A Lampedusa anche gli uomini del dipartimento regionale della Protezione civile. Il dirigente generale Salvo Còcina.

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“Il clima interno al Centro d’accoglienza è abbastanza sereno, ma chiaramente c’è un sovraffollamento causato dai mille ospiti. Sicuramente le condizioni di Pozzallo erano migliori. “Chiaramente qui c’è uno stress da sovraffollamento è evidente, con tutte le conseguenze che si possono facilmente immaginare”. Preoccupato il coordinatore della task force Cristoforo Pomara secondo cui bisogna intervenire in fretta. “Abbiamo rilevato urgenze ed emergenze che trasformeremo subito in una relazione da inviare all’assessorato alla Salute per le valutazioni. Da un punto di vista tecnico abbiamo messo in essere la metodologia medico-legale. Quindi è stata eseguita l’indagine di sopralluogo per verificare le condizioni dei luoghi, lo stato delle cose e, ovviamente, il team multidisciplinare di cui disponiamo fornirà una valutazione di quelli che sono gli impatti più immediati, ponendo l’accento sulle urgenze e sulle emergenze sanitarie che riguardano la popolazione ospite”.

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