Politica

Indagine sulla campagna social, i leader politici ai raggi X

In vista delle elezioni europee di domenica prossima Reputation Science ha analizzato la comunicazione online di Salvini, Di Maio, Zingaretti, Berlusconi, Meloni per definirne la “personalità social”. Luigi Di Maio è risultato “Il mediatico”, il leader che più di tutti usa Facebook per rilanciare la sua presenza sui media. Matteo Salvini, “L’infaticabile”, è online 24/7 con un serratissimo e articolato piano editoriale. Nicola Zingaretti, “L’integrato”, la sua comunicazione è anche quella del Pd. Giorgia Meloni, “L’antagonista”, contro tutto e contro tutti. Silvio Berlusconi, “L’avulso”, fuori contesto anche per motivi anagrafici, si difende sui social come può.

Reputaion Science, joint venture tra Community Group e Reputation Manager, ha condotto un’analisi sulla comunicazione politica online dei principali leader in vista delle elezioni europee del 26 maggio. Antagonismo (21,4%) e idee programmatiche (18,4%), seguiti da valori (16,7%) e solidarietà (12,9%) sono i nuclei attorno a cui ruota la comunicazione social dei politici in campagna elettorale. Rispetto alle rilevazioni delle elezioni politiche dello scorso 4 marzo, si sono invertite le prime due categorie, mentre si continua a parlare poco di coalizioni (5,1%) e di leadership (8,2%). La ricerca si è concentrata sull’analisi dei messaggi pubblicati sui profili social ufficiali dei cinque principali leader di partito. Le modalità comunicative sono state analizzate e raggruppate in 8 macrocategorie: idee programmatiche, solidarietà, valori, media, antagonismo, risultati, leadership, coalizione. Ogni esponente politico è stato poi identificato secondo il suo principale carattere comunicativo

Se è normale per le opposizioni concentrarsi su tematiche antagoniste (Zingaretti, Meloni e Berlusconi sono sopra il 25%) e per i rappresentanti del Governo puntare sui risultati ottenuti in questi mesi (Salvini e Di Maio al 14%), colpisce, con le sole esclusioni di Zingaretti e Berlusconi (entrambi intorno al 12%), la quasi assenza di un richiamo alla coalizione o al gruppo parlamentare europeo di appartenenza. C’è invece sostanziale parità sul terreno dei valori e delle idee programmatiche; Di Maio tiene molto alla sua presenza mediatica mentre gli altri candidati puntano sui messaggi di solidarietà alle nostre forze dell’ordine, alle vittime degli attentati in Sri Lanka, ai parigini dopo l’incendio a Notre-Dame. Salvini e Berlusconi sono gli unici a sponsorizzare la propria leadership, argomento toccato marginalmente dagli altri tre.

Per quanto riguarda il seguito ottenuto, al netto di profili fake o inattivi, che secondo alcune recenti stime possono arrivare anche al 60% del totale, i profili social dei cinque leader sembrano aver raggiunto livelli di saturazione, con la sola parziale eccezione di Instagram, dove si registrano le crescite più rilevanti. Dall’alto dei suoi 3.548.893 like alla pagina Facebook registrati a inizio aprile, nel corso di questo mese Salvini registra un incremento dello 0,99%. Di poco superiore Zingaretti, +1,18%, invariato Berlusconi, Meloni +0,89%, +0,20% per Di Maio. Va un po’ meglio su Twitter: Salvini +2.43%, Zingaretti +1.42%, Berlusconi +2.30%; Meloni +1.21%; Di Maio +1.80%. Ma i margini più alti sono quelli di Instagram, fino a poco tempo fa poco utilizzato per la comunicazione politica: Salvini +6,40%; Zingaretti +15,25%; Berlusconi +1,64%; Meloni +7,17%; Di Maio +2,07%.

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