Nel maestoso palazzo presidenziale di Vahdettin a Istanbul, si è svolto un incontro strategico tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il presidente della Repubblica turca, Recep Tayyip Erdogan, durato oltre due ore. Questo incontro, che rappresenta la prima visita bilaterale della premier in Turchia, ha segnato un capitolo significativo nei rapporti tra i due Paesi, già definiti partner, amici e alleati, dopo diversi incontri informali a margine di eventi multilaterali nel corso del 2023.
In particolare, le cinque precedenti riunioni tra Meloni ed Erdogan, avvenute in occasione di vertici internazionali, sono state caratterizzate dalla franchezza e dalla trasparenza. I due leader hanno avuto modo di conoscersi a fondo, esprimendo apertamente le loro divergenze e i loro punti di vista. Questa sincerità ha contribuito a creare un rapporto basato sul rispetto reciproco e, in certa misura, sull’amicizia. L’invito a cena da parte di Erdogan e il colloquio da soli, senza staff, sono stati segnalati come segni di un rapporto che va oltre il protocollo formale. Tra i diversi temi all’ordine del giorno, le relazioni bilaterali hanno occupato un posto centrale, esplorando le loro molteplici sfaccettature: politiche e di difesa, economiche e culturali. È stato evidenziato con soddisfazione lo stato eccellente delle relazioni economiche, con uno scambio commerciale che ha superato i 25 miliardi di euro, avvicinandosi all’obiettivo ambizioso fissato dai Governi di raggiungere almeno 30 miliardi di interscambio entro il 2030.
Questione migratoria
Un aspetto di particolare interesse emerso è stato l’enfasi sulla cooperazione migratoria. Gli sforzi congiunti dell’anno precedente hanno prodotto risultati tangibili, portando a una significativa riduzione del 56% dei flussi irregolari lungo il corridoio Italia-Turchia. Meloni ed Erdogan hanno riconosciuto l’importanza di rafforzare ulteriormente questa collaborazione per affrontare in modo efficace le sfide migratorie. La questione libica ha svolto un ruolo cruciale nei colloqui, evidenziando la volontà di entrambi i Paesi di giungere a un’intesa tra i rispettivi ministeri degli Esteri. Tale intesa mira a contribuire alla stabilizzazione della Libia e al processo di pace in corso nel paese nordafricano. La presidente Meloni ha espresso apprezzamento per gli sforzi di mediazione diplomatica di Ankara, con particolare riferimento alla riattivazione della Black Sea Grain Initiative, volta a sbloccare l’invio di grano dai porti ucraini, argomento di grande attualità in seguito alla mancata rinnovazione dell’accordo con la Russia lo scorso luglio.
Focus Libia
Le tematiche legate alla sicurezza e allo sviluppo del Mediterraneo sono state trattate con un focus particolare sulla Libia. Inoltre, è stata dedicata un’attenzione significativa al futuro dell’Africa, con occhio al prossimo vertice di Roma. ‘incontro è stato anche l’occasione per approfondire le relazioni tra l’Unione Europea e la Turchia, esplorando ambiti politici, economici e commerciali. In questo contesto, Meloni ha rilasciato una dichiarazione ufficiale: “L’Italia guarda alla Turchia come a un partner cruciale nel panorama internazionale. L’incontro odierno ha rafforzato la nostra cooperazione su molteplici fronti, aprendo nuovi orizzonti per il futuro”.
Sono stati passati in rassegna i molteplici aspetti delle opportunità economiche per le imprese italiane, con un interesse particolare per aziende di spicco come Leonardo. La prospettiva di organizzare al più presto la Commissione congiunta economico-commerciale (Jetco) insieme a un business forum è stata posta all’attenzione. L’incontro di Vahdettin ha rappresentato non solo un momento di approfondimento delle relazioni bilaterali tra Italia e Turchia, ma anche una prospettiva di collaborazione più stretta su questioni cruciali, dimostrando la determinazione di entrambi i Paesi nel promuovere interessi comuni e affrontare congiuntamente sfide complesse. Questo vertice ha gettato le basi per una nuova fase di cooperazione, delineando il futuro delle relazioni tra Italia e Turchia.
