Iv-Azione, niente compromesso su divisione gruppo al Senato

Iv-Azione, niente compromesso su divisione gruppo al Senato
Carlo Calenda e Matteo Renzi
24 ottobre 2023

Fumata nera e strascichi polemici sulla separazione al Senato fra Italia viva e Azione, finora unite nel gruppo di Azione-Italia viva-Renew Europe ma destinate alla separazione dopo l’annuncio del leader di Iv, Matteo Renzi, che il gruppo sarebbe stato ribattezzato Italia viva-il Centro-Renew Europe. Decisione contestata dai quattro senatori di Azione (su undici) e quindi rimessa alle valutazioni della presidenza del Senato.

La mediazione tentata – e rivendicata anche parlando con i giornalisti – nella tarda mattinata nel suo studio a palazzo Madama dal presidente del Senato, Ignazio La Russa, non è andata a buon fine. Il capogruppo Enrico Borghi, in rappresentanza di Iv, e la vice Mariastella Gelmini per Azione, come lo stesso La Russa ha precisato , hanno ringraziato il presidente ma “ognuno solleva una piccola eccezione, sapete che il diavolo si annida nei dettagli”, ha spiegato La Russa ai cronisti, aggiungendo “entro giovedì o da solo o con l’aiuto della Giunta per il regolamento un punto fermo ci sarà”. La presidenza del Senato si è tenuta le mani libere, in Aula ha formalizzato sia l’annuncio del nuovo nome che la lettera dei senatori di azione che “hanno contestato la legittimità” deliberazione del gruppo.

 

Lo scontro sulle risorse

 

Le fazioni in lotta hanno poi diffuso le rispettive tesi. Secondo Azione (che dovrebbe costituire una componente del Misto perché non ha i numeri per formare un gruppo: minimo sei senatori, in base al regolamento aggiornato dopo la riforma costituzionale che ha tagliato il numero degli eletti) con una separazione consensuale le risorse del gruppo vanno comunque suddivise fra i contendenti, non possono essere appannaggio di una sola parte. Per Italia viva invece va applicato il regolamento: andando nel misto Azione “passa dai 550mila euro che riceve oggi grazie a Italia Viva a circa 130mila annui” ma Calenda “pretende più di quanto gli spetta”. Raffaella Paita, in una dichiarazione, ha poi rincarato la dose, parlando di “disperazione” di Calenda e di un “patetico tentativo di ottenere qualche risorsa”. Avvertimento finale che non sembra indirizzato solo agli ex alleati: “Per noi non c`è nessuna mediazione, c`è il regolamento. Invitiamo tutti a rispettarlo”, ha concluso l’esponente di Iv.

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La Russa però tiene il punto, e fa sapere che “in attesa dei previsti approfondimenti che potranno interessare anche la Giunta del regolamento, ogni illazione o retroscena sul tentativo di componimento amichevole oltre che incompleto è privo di qualsiasi valenza”. Le fonti della Presidenza del Senato ricordano, a questo proposito, che “in aula è stata letta sia la comunicazione del senatore Borghi sia quella relativa al mancato accordo di quattro senatori e che contestano la decisione presa dalla maggioranza del gruppo”. Insomma, nulla di automatico, la decisione per ora non c’è, e quando arriverà riguarderà proprio la suddivisione delle risorse.

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