Scienza e Tecnologia

Jaxa avanti con missione su luna marziana Phobos 2024

Il governo giapponese ha autorizzato la prosecuzione dello sviluppo della missione MMX (Martian Moon eXploration) che punta a lanciare una sonda verso le lune marziane Phobos e Deimos, atterrare sulla prima e raccogliere un campione di almeno 10 g da riportare sulla Terra. Il responsabile del progetto Yasuhiro Kawakatsu ha tenuto nei giorni scorsi una presentazione al ministero giapponese per l’Istruzione, la cultura, lo sport, la scienza e la tecnologia (MEXT) delineando la valutazione effettuata per la transizione della missione dalla fase pre-progettuale a quella progettuale che ha tenuto conto di diversi elementi come obiettivi scientifici, criteri di successo, sistema di attuazione, piano finanziario, pianificazione e identificazione dei rischi e contromisure. Il team ora si concentrerà sullo sviluppo di hardware e software di missione.

Il veicolo spaziale Martian Moon eXploration (MMX) – si legge sul sito della missione – ha una data di lancio prevista nel 2024 e visiterà le due lune di Marte, Phobos e Deimos. Phobos è stato selezionato per le operazioni di superficie, con l’astronave in atterraggio per diverse ore per raccogliere un campione di almeno 10 g usando un carotatore in grado di raccogliere materiale da almeno 2 cm sotto la superficie della luna. La navicella spaziale lascerà quindi il sistema marziano e riporterà il campione sulla Terra, completando il primo round trip per il sistema marziano.

Marte è un punto focale per la comunità scientifica internazionale per la sua importanza come possibile pianeta abitabile. Mentre la superficie di Marte non è attualmente in grado di sostenere la vita, si pensa che il pianeta abbia avuto un ambiente più simile alla Terra in passato, inclusa la presenza di oceani di superficie. L’acqua può anche esistere ancora sotto la superficie del pianeta. Ma per comprendere l’evoluzione di Marte e lo sviluppo dell’abitabilità della Terra, dobbiamo sapere come Marte ha acquisito la sua acqua.

Un’informazione che potrebbe arrivare proprio dall’esame delle lune del pianeta rosso, la cui formazione è fortemente dibattuta. Con diametri rispettivamente di 23 km e 12 km, Phobos e Deimos assomigliano agli asteroidi e potrebbero essere stati catturati dalla gravità di Marte mentre erano sparpagliati verso l’interno dalla cintura di asteroidi. In tal caso, – si legge ancora sul sito MMX – la coppia sarebbe una capsula per il trasporto dell’acqua attraverso la porta di Marte verso i pianeti terrestri. In alternativa, le lune potrebbero essersi formate durante un impatto gigantesco con Marte. Entrambe le possibili origini forniranno indizi su come l’acqua sarebbe arrivata ai pianeti interni.

Phobos e Deimos sono stati considerati come una possibile base umana nel sistema marziano. Il veicolo spaziale MMX testerà e dimostrerà la tecnologia necessaria per entrare e uscire dal pozzo gravitazionale di Marte, atterrare e navigare sulla superficie di corpi a bassa gravità, dispiegare attrezzature per compiti come il campionamento della superficie, misurare la radiazione. La missione MMX vede la collaborazione di diversi partner. Degli 11 strumenti a bordo della missione, quattro sono forniti da partner internazionali, in particolare da Nasa (Usa), Esa, Cnes (Francia) e DLR (Germania). La missione MMX si inserisce nel solco dell’esplorazione di piccoli corpi e di missioni “sample return” iniziata da Jaxa con il viaggio di Hayabusa verso l’asteroide Itokawa, seguito poi dalla missione Hayabusa2, che attualmente sta tornando sulla Terra portando un campione di materiale dell’asteroide Ryugu.

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