Khapse, le frittelle più famose del Tibet

Farina
18 settembre 2022

La cucina tibetana è la medicina tibetana sono connesse e suddividono lo stomaco in quattro parti. Due quarti di stomaco sono per i cibi solidi, un quarto per i liquidi mentre un altro quarto va lasciato libero per permettere la circolazione del Vento. I Tre Umori (Bile, Flemma e Vento), connettono i cinque elementi (terra, acqua, fuoco, spazio e aria) con l’energia di ogni alimento, che può essere calda o fredda, in variazione del clima in cui si trova, cresce, matura e viene raccolta.

Anche il modo in cui si cuoce e la il materiale degli utensili, influenza il cibo. Mescolare una pietanza con un cucchiaio di legno o di metallo modifica il valore energetico del cibo. La cucina del Tibet è tipicamente montana, simile in qualche modo a quella delle nostre valli alpine alla fine dell’Ottocento, nonostante la povertà di ingredienti dovuta al clima secco e freddo e dall’alta quota. Ed ecco uno tra i più tipici dolci tibetani, Khapse (Focaccine fritte).

Ingredienti per 6 persone:

– 500 g di farina bianca “00”
– 40 g di lievito sbriciolato
– 250 g di mele
– 500 g di yogurt bianco intero
– 1 cucchiaio di zucchero
– 1 pizzico di sale
– latte
– miele
– olio di semi o di oliva per friggere

Preparazione: Versate tutti gli ingredienti in una terrina ed amalgamateli con le mani utilizzando tanto latte quanto basta a rendere il composto omogeneo e morbido. Coprite la terrina con un canovaccio e fate lievitare l’impasto dei kapse per almeno un’ora e mezzo. Trascorso il tempo indicato fate scaldare in una padella capiente abbondante olio di semi o di oliva per friggere. Tirate la pasta con un matterello e ricavate dei cerchi del diametro di 10 centimetri circa. Friggeteli man mano nell’olio girandoli una volta, quando saranno dorati ma non troppo scuri. Servite i khapse caldi o freddi, cosparsi di zucchero o accompagnati da miele e yogurt bianco.

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