La Brexit spaventa i mercati, le Borse europee bruciano 216 miliardi

La Brexit spaventa i mercati, le Borse europee bruciano 216 miliardi
10 giugno 2016

La Brexit spaventa i mercati finanziari che prima del weekend smobilitano gli asset giudicati più a rischio e si spostano verso i beni rifugio come l’oro e alcuni titoli di Stato. Un autentico venerdì nero per le Borse europee. L’indice Eurostoxx 600 al termine degli scambi lascia sul terreno il 2,34% mandando in fumo 216 miliardi di euro. Titoli bancari sotto tiro da parte degli investitori, da Roma a Francoforte passando per Londra e Parigi. L’indice Eurostoxx delle banche accusa uno scivolone superiore al 4%. Mercati nervosi in vista del referendum del 23 in Gran Bretagna e il clima non cambierà fino al voto per decidere se Londra rimarrà a meno nell’Unione Europea.

I timori per la possibile uscita della Gran Bretagna spingono gli investitori a riposizionare i loro portafogli, un “flight to quality” privilegiando beni rifugio. L’oro è tornato a 1.280 dollari, sui massimi da oltre un mese. Sul reddito fisso si assiste a una corsa verso i bond governativi giudicati più affidabili come il Bund tedesco. Il decennale ormai è prossimo a quota zero. Oggi nuovo minimo storico del rendimento allo 0,01% per poi rimbalzare leggermente in chiusura allo 0,021%.

“Il recente rally dei bond europei ha spedito il Bund alle stelle – afferma Simon Fasdal, responsabile del reddito fisso di Saxo Bank – la nostra idea è che tale andamento rappresenti il forte riposizionamento degli asset manager e dei fondi pensione contro il potenziale pericolo di una Brexit. La costruzione di portafogli con combinazioni di azioni e bond è diventata ormai il trende dell’anno in quanto molte obbligazioni presentano ora rendimenti più elevati rispetto al fiacco mercato azionario”. In qualche modo i mercati si stanno posizionando per scontare, almeno in parte, una vittoria del sì al referendum. Se Londra rimarrà nell’Ue è possibile che si assisterà a un forte ritracciamento degli asset considerati come beni rifugio.

Tornando all’azionario, Milano maglia nera in Europa per effetto dell’incidenza del settore bancario. Al termine degli scambi il Ftse Mib accusa un tonfo del 3,62% con quasi 15 miliardi volatilizzati. Bollettino di guerra anche a Madrid con l’Ibex 35 in picchiata del 3,10%. Ribassi del 2,50% a Francoforte e del 2,20% a Parigi mentre a Londra la caduta del Ftse 100 si limita a un -1,89%. Se la Brexit ha scatenato la paura sui mercati, ad alimentare il clima di nervosismo ci sono anche le banche centrali. La prossima settimana sono in calendario le riunioni della Fed e della Banca del Giappone. La Yellen e gli altri componenti del Fomc dovrebbero non toccare i tassi di interesse dopo i deludenti dati sul lavoro rimandando tutto a dopo l’estate.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti