Camera approva legge elettorale. Ora tocca al Senato

Il testo passa con 365 voti a favore, ma la maggioranza traballa: Scelta Civica si astiene, i Popolari votano “no”. Sugli emendamenti il Pd si è spaccato. Niente preferenze e quote rosa. Renzi: volevano farmi fuori

L’aula della Camera ha approvato il testo della nuova legge elettorale. I voti a favore sono stati 365, i contrari 156 mentre 40 sono stati gli astenuti. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato. A favore della nuova legge hanno votato Pd, FI, NCD e le minoranze linguistiche. Contrari M5S, SEL, Lega Nord, Per l’Italia, FdI, CD e Psi. Astenuta Scelta civica. 

LE NUOVE REGOLE DEL VOTO – La riforma della legge elettorale, approvata questa mattina dall’aula della Camera, passa ora all’esame del Senato. Il testo varato da Montecitorio ha recepito quanto convenuto in un secondo momento, dopo l’accordo iniziale, fra il premier e segretario del Pd Matteo Renzi e il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. A partire dal premio di maggioranza e dalle soglie di sbarramento. Durante la discussione alla Camera e’ stato stralciato l’articolo 2 della nuova legge, quello sulle norme riguardanti l’elezione dei senatori. Lo stralcio e’ dovuto sia al mancato accordo sulla riforma istituzionale del Senato e sia perche’ i criteri per l’elezione dei membri di Palazzo Madama sono rinviati a dopo l’entrata in vigore della nuova legge elettorale.
A tenere banco per giorni e’ stata la parita’ di genere. Gli emendamenti sul tema, tutti bocciati, hanno diviso il Pd ma alla fine il patto Renzi-Berlusconi ha retto. Bocciato anche l’emendamento sulla doppia preferenza di genere. Via libera anche alla modifica che porta da 5 a 8 il tetto massimo per le multi candidature e a quella che garantisce la rappresentanza delle minoranze linguistiche in Valle D’Aosta e Trentino Alto Adige. Bocciato invece l’emendamento che avrebbe introdotto le preferenze e quello che avrebbe reso obbligatorie per legge le primarie per scegliere i candidati.    Queste le caratteristiche del nuovo sistema elettorale cosi’ come uscito dalla Camera: soglie di sbarramento al 12% per le coalizioni, 4,5% per i partiti all’interno di coalizioni e 8% per i partiti che corrono da soli; suddivisione del territorio nazionale in circoscrizioni regionali, suddivise in collegi plurinominali che non
dovranno superare il numero di 120 cui e’ assegnato un numero di seggi da tre a sei; premio di maggioranza del 15% assegnato alla coalizione o lista vincente che supera al primo turno il 37%  dei voti; turno di ballottaggio tra le prime due coalizioni o liste, qualora nessuna di esse raggiunga il 37%  dei voti; liste brevi; attribuzione dei seggi a livello nazionale. (Asca)

 

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