Cultura e Spettacolo

“La città senza ebrei”, film manifesto a rischio estinzione

Una città in crisi, una rivolta popolare e una soluzione: cacciare tutti gli ebrei da Utopia. Un film che ha anticipato i tempi “La città senza ebrei”, uscito nei cinema nel 1924 e considerato una delle pellicole più importanti del cinema austriaco. Realizzato da Hans Karl Breslauer, è tratto dal romanzo omonimo di Hugo Bettauer, uno dei libri più letti in Austria negli anni ’20.

“La città senza ebrei è più di un film. E’ un manifesto antinazista. Hugo Bettauer è stato ucciso da un militante nazionalsocialista rimesso in libertà dopo pochi mesi di carcere. L’atmosfera politica in Austria tra le due guerre aveva già preso una direzione precisa”. A parlare è Nikolaus Wostry, direttore delle collezioni del Film Archiv Austria, l’istituto che sta cercando di salvare una pellicola dal valore inestimabile. Trovata un anno fa in Francia, la copia restituisce il tono da satira sulla xenofobia nella società austriaca dei primi anni del XX secolo, un approccio che aveva garantito successo e notorietà al libro e al film. “Prima di questa copia ne avevamo a disposizione una olandese distribuita negli anni ’30. Un pamphlet contro Hitler che all’epoca aveva subito molti tagli”. Oggi la versione più completa del film è rovinata. Il rischio è che deperisca definitivamente. La cineteca viennese fa appello ai privati per raccogliere i fondi necessari al restauro. “Dopo le elezioni negli Stati Uniti siamo stati contattati da due comunità. Trovano che sia importante salvaguardare un manifesto contro le espulsioni e contro la costruzione di muri”. Per la cronaca, “La città senza ebrei” terminava con gli ebrei richiamati a furor di popolo nella città di Utopia che in loro assenza si era paralizzata completamente. Oggi per rivedere la pellicola occorre raggiungere la cifra di 75 mila euro di finanziamenti richiesti tramite il crowdfunding. Già la metà dei fondi è stata raccolta.

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