Un visitatore celeste atteso da oltre mille anni sta attraversando i cieli italiani proprio in questi giorni. La cometa C/2025 A6 Lemmon, scoperta appena lo scorso 3 gennaio, ha raggiunto una luminosità tale da rendersi visibile a occhio nudo anche dal nostro Paese, regalando uno spettacolo astronomico che non si ripeterà prima del quarto millennio.
L’astro chiomato può essere ammirato guardando verso ovest subito dopo il tramonto, purché ci si trovi in zone con cielo buio e lontane dall’inquinamento luminoso. La finestra temporale ideale per l’osservazione è compresa tra il 20 e il 31 ottobre, quando la cometa transiterà nei pressi delle costellazioni di Bootes, Serpens Caput e Ophiucus. Il 21 ottobre rappresenterà il momento clou: in quella data Lemmon raggiungerà la minima distanza dalla Terra, avvicinandosi fino a circa 89-90 milioni di chilometri dal nostro pianeta.
Gli astrofili italiani hanno già iniziato a immortalare il fenomeno, condividendo sui social suggestive immagini del corpo celeste. Sebbene la cometa sia visibile anche a occhio nudo, l’esperienza diventa davvero emozionante con l’ausilio di un binocolo o di un telescopio, strumenti che permettono di apprezzarne i dettagli della chioma e della coda.
La particolarità di questo evento risiede nella straordinaria rarità del passaggio. Lemmon è infatti classificata come cometa periodica con un’orbita stimata in circa 1154 anni. Il suo ultimo transito nei pressi della Terra risale a più di un millennio fa, quando l’Europa medievale era immersa nel Medioevo. Il prossimo passaggio osservabile non avverrà prima del quarto millennio, rendendo questa un’occasione irripetibile per le attuali e le prossime generazioni.
Dopo aver raggiunto il punto di massimo avvicinamento alla Terra il 21 ottobre, la cometa proseguirà il suo cammino attraverso il Sistema Solare interno fino a raggiungere il perielio, ovvero la minima distanza dal Sole, l’8 novembre. Da quella data in poi la sua luminosità comincerà ad affievolirsi gradualmente, mentre si allontanerà nuovamente verso le regioni più remote dello spazio.
Per godere al meglio dello spettacolo è fondamentale scegliere luoghi privi di luci artificiali. In Veneto, tra le località più indicate figurano l’Altopiano di Asiago, celebre per le sue condizioni ottimali di osservazione, il Monte Grappa e la zona di Recoaro con le Piccole Dolomiti. Un punto di riferimento particolarmente adatto per gli appassionati è l’Osservatorio di Marana, struttura attrezzata per l’osservazione astronomica.
Gli esperti consigliano di attendere almeno un’ora dopo il tramonto, quando il cielo sarà sufficientemente buio, e di dare agli occhi il tempo di adattarsi all’oscurità per almeno 15-20 minuti prima di iniziare l’osservazione.
Ottobre 2025 si conferma un mese straordinario per gli amanti dell’astronomia. Oltre alla cometa Lemmon, infatti, sarà possibile assistere al picco dello sciame meteorico delle Orionidi, previsto tra il 20 e il 23 ottobre. Questo fenomeno annuale, originato dai detriti lasciati dalla celebre cometa di Halley, regalerà una media di 15-20 meteore all’ora, comunemente chiamate “stelle cadenti”.
La combinazione tra il passaggio della cometa e la pioggia di meteore renderà le notti di fine ottobre un appuntamento imperdibile per chi ama volgere lo sguardo al cielo. Un doppio spettacolo celeste che trasforma questo periodo in uno dei più affascinanti dell’anno per l’osservazione astronomica.