Editoriale

La débâcle delle Marche, il “campo largo” affonda il centrosinistra

Elly Schlein

La sconfitta del centrosinistra nelle Marche non è solo una battuta d’arresto per l’intera coalizione, ma un doloroso smacco in una regione da sempre considerata un feudo progressista. La scommessa del “campo largo”, quella mossa idealista e per molti versi azzardata a cui la segretaria Elly Schlein continua a credere, si è rivelata un clamoroso flop nelle Marche. Strategia che, secondo la segretaria dem, dovrebbe rilanciare il Partito Democratico e spalancargli le porte verso le Politiche, ma che invece è naufragata al primo test elettorale.

Il Pd aveva puntato tutto sull’abbraccio con Conte e Fratoianni&Bonelli, accettando di spostare il proprio baricentro a sinistra nella convinzione che questo bastasse a creare un’alternativa credibile al centrodestra. Un’opzione che gli elettori marchigiani, invece, hanno nettamente bocciato.

Se si osserva con la lente della politica reale, appare chiaro come questa strategia abbia spostato il baricentro troppo a sinistra, lasciando allo sbando chi per anni ha costituito la spina dorsale del centrosinistra: gli elettori moderati. Il tentativo di abbracciare una galassia di sinistre senza radicamento stabile nelle Marche si è tradotto semplicemente in un allontanamento degli elettori e nella perdita di una regione simbolo.

A questo punto, la domanda che riecheggia nei corridoi del Nazareno rischia di rimanere senza risposta: quante sconfitte serviranno ancora prima di abbandonare la strategia fallimentare del “campo largo” e tornare a parlare davvero con quel centro moderato oggi orfano di rappresentanza? La politica non è un gioco di scommesse idealiste, e dopo questa debacle il Pd deve accorgersene, e presto. 

Di certo, con questa sconfitta, la poltrona di Elly si fa sempre più traballante: il tempo stringe e il Pd deve scegliere se continuare a inseguire illusioni o tornare a mettere radici dove il consenso si costruisce davvero.

Pubblicato da
Gaetano Mineo