La difficile esistenza degli omosessuali siriani a Damasco

Essere gay a Damasco significa dover fare i conti con un’esistenza cancellata; il regime di Bashar al-Assad vieta loro di avere un posto nella società e nei territori sotto il controllo dei guerriglieri dell’Isis la punizione per l’omosessualità è la morte. “La nostra società non ci accetta – dice questa giovane omosessuale siriana che ha scelto di restare anonima – per questo sono costretta a vivere una doppia vita. Sono etero con i miei amici e la mia famiglia, omosessuale con quelli come me”. Di recente, tuttavia e paradossalmente, le cose per loro vanno un po’ meglio. La sanguinaria guerra civile che da oltre due anni impegna le truppe lealiste e i ribelli contrari ad Assad ha finito per allentare un po’ la pressione del governo sugli omosessuali. Sono meno bersagliati di prima anche se continuano a non poter esibire pubblicamente la loro omosessualità.

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