La Gran Bretagna divisa tra ‘Leave’ e ‘Remain’, sui social impazza la Brexit. L’Europa col fiato sospeso

La Gran Bretagna divisa tra ‘Leave’ e ‘Remain’, sui social impazza la Brexit. L’Europa col fiato sospeso
22 giugno 2016

di Sarina Biraghi*

#cameron“Remain” o “Leave”, immigrazione o recessione. Alla vigilia del referendum sulla Brexit, che deciderà il destino europeo della Gran Bretagna, gli schieramenti opposti hanno lanciato, prima del silenzio, gli ultimi appelli di una campagna elettorale che era stata sospesa dopo l’omicidio della deputata laburista Jo Cox. E se i sostenitori del “Remain” (rimanere) hanno dato vita a una campagna social su Twitter con l’hashtag #CatsAgainstBrexit (gatti contro la Brexit) postando centinaia di foto di felini corredate da didascalie con i motivi per votare sì all’Ue, sir Rocco Forte, magnate degli hotel di lusso (inglese di nascita e italiano di origine), sostiene che è meglio “leave” (lasciare) perché in Europa c’è troppa burocrazia e liberarsene farà aumentare il business. Il voto di domani (dalle 7 alle 22, in Gran Bretagna e Irlanda del Nord) segnerà uno spartiacque nella storia della “perfida Albione” anche se secondo l’ultimo sondaggio diffuso dal quotidiano conservatore The Telegraph, che ha fatto il suo “endorsement” in favore dell’uscita dall’Ue, i britannici orientati a votare “Remain” sarebbero il 53%, contro il 46% dei favorevoli al divorzio fra Londra e Bruxelles. Gli indecisi, che lasciano aperto l’esito della sfida, si attesterebbero al 2%.

Appena una settimana fa, invece, il vantaggio era ribaltato, con il “Leave” al 49% e il “Remain” al 48%. Molti osservatori attribuiscono almeno in parte questa inversione di tendenza alla tragica uccisione di Jo Cox, fortemente impegnata nella campagna anti-Brexit. La violenza dell’omicidio avrebbe così scosso il Paese da indurre molti elettori a preferire la continuità nel timore delle conseguenze di un’inedito abbandono dell’Europa. Ieri i mercati hanno tirato il fiato dopo che il presidente Mario Draghi ha assicurato che “la Bce è pronta a far fronte a tutte le urgenze” con un piano antipanico a difesa di possibili sconquassi finanziari soprattutto in caso del voto favorevole alla Brexit, mentre l’allarme su “significative ripercussioni economiche” è arrivato dalla presidente della Fed Janet Yellen, che ha confermato il rialzo graduale dei tassi. In campo anche David Cameron (foto) con il suo accorato appello tv alla nazione davanti al numero 10 di Dowing Street: “Londra sarà più forte se rimaniamo. Il voto è una decisione cruciale per la Gran Bretagna: se usciamo sarà irreversibile”. Il premier britannico ha fatto mea culpa affermando di non aver sempre preso come primo ministro le decisioni giuste ma ha detto ai britannici di seguirlo ora votando sì all’Europa e, rivolgendosi alla sua generazione e agli euroscettici concentrati soprattutto fra gli over 50, ha detto: “Date speranza ai vostri figli e ai vostri nipoti”.

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Più tiepido il messaggio del leader dei laburisti Jeremy Corby: “La Ue non è democratica ma dobbiamo restarci e cercare di cambiarla. Non sono pazzo ma speranzoso”. Anche David Beckham, la leggenda del calcio, ha dichiarato che voterà per il “Remain” postando su Instagram una foto con Eric Cantona ai tempi del Manchester United con il post: “La Gran Bretagna rimarrà per sempre grande. Viviamo in un mondo vibrante e collegato in cui insieme come persone siamo forti. È per i nostri figli e per i loro figli che dovremmo affrontare i problemi del mondo insieme e non da soli. Per queste ragioni voterò per rimanere nell’Unione Europea”. In 15 minuti il post ha ricevuto 50.000 like. Insomma, i tifosi del Brexit vedono sempre più allontanarsi la possibilità di un’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, soprattutto a Portsmouth, la città portuale del sud dell’Inghilterra, roccaforte inespugnabile di britannici che vogliono tagliare i ponti con l’Ue a causa dell’immigrazione che ha raggiunto livelli record.  *Condirettore de Il Tempo

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