Ursula von der Leyen
La tensione commerciale tra Stati Uniti ed Europa si fa sempre più incandescente, con l’amministrazione Trump che ha dato il via a una serie di dazi contro le importazioni dall’Unione Europea.
A intervenire è stata la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante un discorso al Parlamento europeo a Strasburgo, dove ha delineato la strategia dell’UE per affrontare quella che definisce una “sfida ingiustificata”. “Non è stata l’Europa a dare inizio a questo scontro”, ha dichiarato von der Leyen, “ma voglio essere chiara: abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno per proteggere i nostri popoli e la nostra prosperità”.
La leader europea ha sottolineato la forza del mercato unico dell’UE, il più grande al mondo, come uno strumento chiave per negoziare e reagire alle provocazioni commerciali.
L’amministrazione statunitense ha annunciato un aumento del 25% sui dazi per acciaio, alluminio, automobili e componenti auto provenienti dall’UE. Ma non finisce qui: settori come i semiconduttori, i prodotti farmaceutici e il legname sono già nel mirino, mentre nuovi dazi “reciproci” potrebbero colpire quasi tutti i beni e numerosi paesi del mondo a partire da domani. Per von der Leyen, questa escalation rappresenta un passo falso dal punto di vista economico. “I dazi peggiorano le cose, non le migliorano”, ha avvertito. “Sono tasse che saranno pagate dai cittadini americani sui loro generi alimentari e sulle medicine. Alimenteranno l’inflazione, esattamente l’opposto di ciò che vogliamo ottenere”.
Le conseguenze negative riguardano anche le aziende americane, che vedranno aumentare i costi per i componenti prodotti in Europa. Un circolo vizioso che, secondo von der Leyen, rischia di distruggere posti di lavoro su entrambe le sponde dell’Atlantico e creare un “mostro burocratico” di procedure doganali inutili.
Di fronte alla minaccia dei dazi, la Commissione europea ha adottato una strategia articolata su tre pilastri. Primo fra tutti, la volontà di negoziare. “Siamo aperti ai negoziati”, ha dichiarato von der Leyen, “ma li affronteremo da una posizione di forza”. L’Europa dispone infatti di numerosi vantaggi competitivi, dalla dimensione del suo mercato alla leadership tecnologica. Tuttavia, ha chiarito, “questa forza si basa anche sulla nostra prontezza ad adottare contromisure rigorose”.
Il secondo pilastro prevede la diversificazione delle relazioni commerciali. “Il commercio va dove ci sono opportunità di business”, ha spiegato von der Leyen, annunciando accordi con paesi in rapida crescita. Tra questi, il recente partenariato con il Mercosur, il Messico e la Svizzera, oltre a trattative avanzate con Indonesia, Thailandia e India.
Infine, il terzo pilastro punta a liberare il potenziale del mercato unico europeo. Von der Leyen ha criticato le barriere interne che ostacolano la libera circolazione di beni, servizi e investimenti, citando una stima del Fondo Monetario Internazionale secondo cui le barriere interne equivalgono a un dazio del 45% per la produzione e del 110% per i servizi. “Questo deve cambiare ora”, ha affermato, annunciando un pacchetto di riforme coraggiose per rimuovere gli ostacoli residui.
Von der Leyen ha ribadito che il conflitto commerciale non è nell’interesse di nessuno. Le relazioni transatlantiche, ha ricordato, sono caratterizzate da un flusso di beni e servizi quasi in equilibrio: l’attivo dell’UE nel commercio di beni è bilanciato dall’attivo degli USA nello scambio di servizi. “Questa è la relazione commerciale più grande e prospera al mondo”, ha concluso la presidente della Commissione. “Staremmo tutti meglio se riuscissimo a trovare una soluzione costruttiva. Ma se necessario, proteggeremo i nostri interessi, i nostri popoli e le nostre aziende”.
Con queste parole, von der Leyen ha lanciato un messaggio chiaro: l’Europa è pronta a difendersi, ma spera ancora in un dialogo costruttivo per evitare una guerra commerciale che danneggerebbe entrambe le parti. Resta da vedere se Washington sarà disposta ad ascoltare.