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“La Juventus non è in vendita”: Elkann respinge l’offerta di Tether

Il consiglio di amministrazione di Exor ha respinto all’unanimità l’offerta non sollecitata di Tether Investments per acquisire l’intero capitale della Juventus Football Club. La holding della famiglia Agnelli ha ribadito di non avere alcuna intenzione di cedere quote del club bianconero a terzi. John Elkann ha confermato la linea: “La Juventus, la nostra storia, i nostri valori non sono in vendita”.

La nota diffusa da Exor è chiara e senza margini di interpretazione. “La Juventus è uno storico club di successo, di cui Exor e la famiglia Agnelli sono orgogliosamente azionisti stabili da oltre un secolo. Restiamo pienamente impegnati verso la squadra, a supporto del nuovo management e dell’attuazione di una strategia chiara per portare a risultati solidi, dentro e fuori dal campo”.

La famiglia Agnelli ribadisce la fedeltà

Elkann ha voluto sottolineare il legame profondo che unisce la Juventus alla sua famiglia. “La Juve fa parte della mia famiglia da 102 anni. Quattro generazioni l’hanno ingrandita, resa forte, accudita nei momenti difficili e festeggiata nei momenti felici. Ma non solo: la Juve fa parte di una famiglia molto più grande, quella bianconera, fatta di milioni di tifosi che amano la squadra come si amano le persone care”.

Parole che intendono chiudere ogni speculazione su possibili cessioni. L’offerta di Tether, con sede a El Salvador, è stata definita “non sollecitata” e respinta senza esitazioni. Exor ha ribadito la coerenza delle sue posizioni: nessuna apertura a trattative, nessuna intenzione di ridurre la partecipazione nella società.

Il comunicato mette in evidenza anche il sostegno al nuovo management della Juventus, chiamato a guidare il club in una fase delicata. Dopo anni segnati da difficoltà sportive e giudiziarie, la proprietà intende rafforzare la stabilità e rilanciare il progetto. L’obiettivo dichiarato è costruire una squadra vincente, capace di ottenere risultati duraturi e di consolidare il prestigio internazionale.

La Juventus resta dunque al centro della visione di Exor. Non solo come investimento, ma come parte integrante della storia e dell’identità della famiglia Agnelli. Una scelta che conferma la volontà di mantenere saldo il controllo e di difendere un patrimonio sportivo e culturale che va oltre il calcio.

La Juve come patrimonio collettivo

“Pensando a questa passione, a questa storia d’amore che ci unisce da oltre un secolo, come famiglia continuiamo a sostenere la squadra e guardare al futuro”, ha aggiunto Elkann. Un messaggio rivolto non solo agli investitori, ma soprattutto ai tifosi, chiamati a sentirsi parte di un progetto che non si limita ai risultati sportivi.

La Juventus, nelle parole del presidente di Exor, è un bene comune, un simbolo che appartiene a milioni di persone. E proprio per questo, ribadisce Elkann, non può essere oggetto di trattative economiche. La porta resta chiusa, la proprietà confermata, la fedeltà riaffermata.

Con questa presa di posizione, Exor mette fine alle voci di possibili cessioni e rafforza la linea di continuità. La Juventus rimane sotto il controllo della famiglia Agnelli, che ne ha guidato la crescita per oltre un secolo. Una scelta che segna il futuro del club e che ribadisce un principio: la Juve non è in vendita.

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Redazione