La maggioranza boccia Crocetta, all’Ars non passa il Dpef. L’opposizione chiede la testa di Baccei

La maggioranza boccia Crocetta, all’Ars non passa il Dpef. L’opposizione chiede la testa di Baccei
23 dicembre 2015

Il parlamento siciliano boccia il Documento di programmazione economica finanziaria con 21 voti favorevoli e altrettanti contrari. Un vero e proprio colpo di scena e una brutta battuta d’arresto per l’esecutivo e la maggioranza. Il presidente di turno Giuseppe Lupo e’ stato costretto a sospendere la seduta in mezzo alla bagarre generale. I pochi deputati presenti all’Ars della maggioranza, solo 23, hanno permesso alle opposizioni di condurre il gioco e far bocciare il Dpef che dovra’ ora essere ripresentato in Commissione bilancio e seguire un nuovo iter prima di tornare in Aula. I voti dei parlamentari della maggioranza sono stati 21, con due astenuti, Antonio Malafarina e Giovanni Di Giacinto del Megafono. Dell’opposizione si e’ invece astenuto Roberto Clemente (Pid). I parlamentari del Movimento Cinque stelle avevano chiesto formalmente il voto nominale, richiesta a cui si era aggregata l’opposizione. Si ritiene a questo punto inevitabile per il governo presentare il ddl per l’esercizio provvisorio e riformulare il bilancio in base alle correzioni del prossimo Def che andra’ in Aula con l’anno nuovo. Intanto, è bagarre in aula alla ripresa della seduta parlamentare dopo la bocciatura del Dpef 2016-2018. I deputati d’opposizione stanno prendendo la parola uno dietro l’altro manifestando la propria contrarietà per l’intenzione da parte della maggioranza di riproporre a sala d’Ercole lo stesso ordine del giorno per l’approvazione del documento economico e finanziario, considerandola “una forzatura”. Il Pd ha ricordato un precedente: anche durante il governo di Raffaele Lombardo fu bocciato il Dpef, in quel caso ci fu un terremoto politico, con il presidente della Regione che mise fuori dalla sua giunta Forza Italia, che passò all’opposizione. In quel caso, nonostante la bocciatura del Dpef fu portato avanti l’iter della manovra finanziaria, grazie a un ordine del giorno alternativo.

Le opposizioni chiedono al governo di modificare il Dpef e di riproporlo in commissione Bilancio dell’Ars per un nuovo esame, rinnovando l’iter parlamentare. Santi Formica (Lm), citando il precedente Lombardo, ha fatto un richiamo al regolamento parlamentare, sostenendo che il governo può riproporre lo stesso Dpef ma solo se fosse chiusa l’attuale sessione di bilancio per riaprire una nuova, la prossima settimana con l’aula già convocata per il 29 e 30 dicembre. In questo caso sarebbe inevitabile il ricorso all’esercizio provvisorio. Fra l’altro il governo, fino a stamattina, non aveva ancora trasmesso bilancio e finanziaria alla commissione Bilancio. Alla fine, dopo un lungo dibattito il vice presidente dell’Ars, Giuseppe Lupo, ha chiuso la seduta rinviando i lavori parlamentari al 29 dicembre, alle 16, come già stabilito da calendario e con all’ordine del giorno il proseguimento della discussione sul Dpef. “Non sussistono le condizioni per procedere oltre con la seduta”, ha detto Lupo, prima di chiudere la seduta di oggi. Sempre il 29 dicembre, alle 14, si riunirà la conferenza dei capigruppo per stabilire i tempi per l’esame di bilancio e finanziaria, che il governo Crocetta dovrebbe trasmettere all’Ars oggi. “Stiamo completando la manovra finanziaria, alla fine di questa seduta la dovrei firmare assieme al presidente, poi sara disponibile per l’Assemblea”. Lo ha detto l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei, intervenendo in aula e chiedendo “scusa” per il ritardo nell’approvazione della manovra finanziaria, che il governo dovrebbe trasmettere entro oggi a Palazzo dei Normanni, e ha lanciato un appello al Parlamento affinché esamini i documenti in tempi brevi per evitare il ricorso all’esercizio provvisorio “che crea difficoltà”. Una bocciatura, quella del Dpef da parte dell’Ars, che è musica per l’opposizione.

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M5S “E’ la plastica dimostrazione – affermano i deputati regionali cinquestelle – che al di la’ delle dichiarazioni di circostanza e dell’interessata bocciatura della mozione di sfiducia a Crocetta, questo governo non ha la maggioranza per governare una Regione ormai letteralmente allo sbando”. I pentastellati rimarcano che “le numerosissime assenze in aula dimostrano, inoltre, quanto i deputati, che erano presenti in gran massa a sala d’Ercole per difendere le loro poltrone in occasione della sfiducia al governatore, tengano alle sorti della Sicilia”. In sostanza, “l’aula oggi si e’ resa conto che il documento che si voleva approvare era solo un testo vuoto, un mero libro dei sogni, senza ne’ capo ne’ coda. Baccei ne prenda atto e presenti l’unica cosa sensata che puo’ sottoporre in questo momento alla pubblica opinione: le sue immediate dimissioni”.

MUSUMECI “Il sogno del Bilancio 2016 senza ricorrere all’esercizio provvisorio e’ svanito sotto il tiepido sole di una giornata prenatalizia. In aula due deputati dissidenti della maggioranza e l’assenza di altre decine hanno messo il governo in minoranza subendo la bocciatura del Documento di Programmazione Economica e Finanziaria. A questo punto tutto ricomincia da capo. L’esordio del governo quater avviene con una sconfitta nell’atto piu’ qualificante dell’azione politica qual e’ appunto il Bilancio. A pagarne le conseguenze saranno ovviamente le categorie piu’ deboli”. E’ quanto afferma Nello Musumeci, esponente dell’opposizione all’Ars.

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ASSENZA “La Corte dei Miracoli – Crocetta, Cracolici, Pistorio & C. – travolta alla prima votazione importante: il Dpef bocciato in Aula. Un governo serio non aspetterebbe un minuto in piu’ per dimettersi e ridare la parola ai siciliani”. Lo dice il deputato di FI Giorgio Assenza.

CISL “La bocciatura del Dpef in aula all’Ars è un fatto di gravità inaudita, che segna un giro di boa nella storia dell’autonomia. Delle due l’una: o il governo della Regione ha i numeri e governa o non li ha e ne tragga le conclusioni”. Lo scrive la Cisl Sicilia in una nota. “Nell’isola – prosegue il sindacato – lavora uno su quattro quando il dato ottimale dovrebbe essere uno su due. Dunque, non può esserci spazio per una politica perditempo mentre il Titanic-Regione affonda. Il no di Sala d’Ercole al Documento di programmazione economica e finanziaria scopre le carte di un Governo dai piedi d’argilla. Tanto più che quel documento era stato approvato all’unanimità dalla commissione Bilancio dell’Assemblea regionale”. “L’ennesimo esercizio provvisorio – conclude il sindacato – è un dato ormai scontato. Ma i siciliani non hanno tempo da perdere: o la maggioranza c’è e il governo pure. O non ci sono entrambi e allora è meglio tagliare la testa al toro e tornare a votare”.

MICCICHE’ “Il tonfo del Dpef all’Ars mette in ridicolo non solo il presidente della Regione Crocetta e il suo governo, ma tutta la maggioranza che si è assunta la responsabilità di sostenerli. A rimetterci sono ancora una volta la Sicilia e i siciliani, che meriterebbero ben altri amministratori”, così l’onorevole Gianfranco Miccichè commissario di Forza Italia in Sicilia.

MAURO “La bocciatura del documento di programmazione economico-finanziaria della Regione da parte dell’Ars dimostra, ancora una volta, che nonostante gli ultimi ritocchi di giunta il governo Crocetta non dispone di una vera maggioranza. Il presidente tragga le dovute conseguenze e faccia un gradito regalo di Natale alla Sicilia, consentendoci di tornare alle urne”. Lo dice il senatore di Forza Italia Giovanni Mauro.

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MILAZZO “La maggioranza a Palazzo dei Normanni torna a litigare, dando uno spettacolo indecoroso e senza precedenti, non presentandosi in aula per approvare il Documento di programmazione economica e finanziaria o astenendosi, smentendo in tal modo la linea del governo Crocetta”. Lo dice Giuseppe Milazzo, deputato di Forza Italia all’Ars. “Forza Italia ha chiesto ufficialmente al presidente dell’Assemblea di non dare corso allo svolgimento dell’ulteriore ordine del giorno ripresentato dalla maggioranza, ritenendo corretto ricominciare l’iter per la trattazione del Dpef stesso – prosegue l’esponente forzista -, e ha chiesto ufficialmente una nuova conferenza dei capigruppo per ristabilire un nuovo odg. Siamo convinti che questo governo debba prendere atto della sfiducia che l’assemblea ha rivolto all’assessore Baccei, dimettendosi in massa e ridando la parola agli elettori”.

ANSELMO “L’assessore Baccei sta ampiamente dimostrando di essere all’altezza del compito di riportare ordine nei conti della Regione, impresa complessa, in passato neppure iniziata da altri”. Cosi’ Alice Anselmo, capogruppo Pd all’Ars, che aggiunge, alla luce della bocciatura da parte dell’Ars del documento di Programmazione economica e finanziaria presentato dal governo della Regione: “Non sara’ uno scivolone d’Aula, imputabile ad assenze e distrazioni non sue, a far porre in discussione la sua permanenza nel ruolo”.

LOMBARDO “Il voto contrario dell’MpA sul Defr ha soltanto fotografato per l’ennesima volta la mancanza di una maggioranza numerica e politica a sostegno del Governo. Una maggioranza che in termini politici non è mai stata delineata nel corso della legislatura dai leader dei partiti che compongono la cosiddetta maggioranza parlamentare. Paradossalmente proprio quei deputati-assessori presunti leader politici, il cui ruolo avrebbe dovuto essere quello di rafforzare il legame fra Governo e Sala d’Ercole, erano oggi assenti al voto, così come assenti erano interi gruppi della maggioranza di governo. Cosa aspetta Crocetta a proporre di avere 46 Assessori, così da garantirsi una maggioranza numerica in Aula?”. Lo ha dichiarato il parlamentare regionale del MpA Toti Lombardo.

 

 

 

Articolo aggiornato alle 16:03

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