La maggioranza esplode sul Mes. La Meloni: anche Conte ora ci dà ragione

19 ottobre 2020

Il Mes non risolve tutti i problemi, e i vantaggi sono limitati se comparati ai rischi, ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte dopo aver illustrato le nuove norme contenute nel Dpcm per arginare i contagi da coronavirus.Quanto basta per far saltare in aria la maggioranza. Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, replica con durezza: “Un tema così importante per la maggioranza come il Mes va affrontato insieme nelle sedi opportune, non con una battuta in conferenza stampa. Questo porta con sé uno strascico di polemiche che non è in sintonia con la volontà che abbiamo di dare punti fermi agli italiani”. “Credo che in un momento così delicato, con il coronavirus che angoscia milioni di italiani bisognerebbe evitare le polemiche politiche – ha aggiunto – Bisognerebbe scommettere sulla solidarietà delle forze politiche di maggioranza, sul sostegno leale che stanno dando al governo e sull’impegno delle forze parlamentari. Il clima che stiamo tentando di costruire è un grandissimo valore aggiunto. Ogni atto che produce polemiche è invece un errore”.

Anche Italia viva si scaglia contro il premier che boccia il Mes. “Dicendo no al Mes il premier Conte fa felici Meloni e Salvini ma delude centinaia di sindaci e larga parte della sua maggioranza – ha tuonato Matteo Renzi -. Il tempo dimostrerà come questa decisione sia un grave errore politico e soprattutto un danno per gli italiani”. Conte tira dritto. “I soldi del Mes sono dei prestiti e non possono finanziare spese aggiutive – ha puntellato il premier -. Si possono coprire spese già fatte in cambio di un risparmio di interessi. Vuol dire che siccome li dobbiamo restituire andranno poi a incrementare il debito pubblico, quindi dovrò interevenire se prendiamo quei soldi con nuove tasse o tagli di spesa per tenere il debito pubblico sotto controllo”.

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E ha sottolineato che “nel disegno di legge di bilancio ci sono 4 miliardi per la Sanità e ci saranno poi circa 9-10 miliardi del Recovery Fund, quindi il Mes non è la panacea come viene rappresentato” ha spiegato Conte e “il vantaggio in termini di tassi di interessi è molto contenuto”; dobbiamo compararlo, ha aggiunto, “rispetto a un rischio che gli analisti colgono che è lo stigma. In questo momento Sure lo hanno preso una decina di Paesi, il Mes nessuno”. “Se avremo fabbisogno di cassa, tra gli strumenti che dovremo considerare c’è anche il Mes, altrimenti prendere il Mes per risolvere una disputa nel dibattito pubblico non ha senso”, ha concluso.

In campo, scende anche il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia. “Il Partito democratico è a favore dell`utilizzo del Mes e il Mes, come ha spiegato ieri il presidente del Consiglio, non dà la garanzia di risorse aggiuntive. Sono risorse sostitutive cioè noi con il Mes possiamo finanziare interventi sulla sanità che oggi sarebbero finanziati con i Loans (in italiano prestiti, ndr) – ha detto l’esponente Dem -. Mi faccia dire una cosa finale sul Mes, facciamolo questo confronto quando il piano sanitario sarà pronto. Io mi auguro che le Regioni preparino presto i loro progetti e a quel punto decideremo insieme se è più conveniente sottoscrivere i Loans del Recovery Fund o il Mes perché questo dovrà fare il Parlamento assumendosene le responsabilità”.

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Tutta musica per le orecchie dell’opposizione. “Conte ci dà finalmente ragione: il Mes non è un regalo, il presunto risparmio è assai risibile e se decidessimo di prendere i prestiti del Mes i mercati ci vedrebbero come appestati. Ora speriamo che Zingaretti, Gualtieri e la stampa allineata che da tempo conducono una campagna ideologica pro Mes si mettano l’anima in pace”, scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Anche da esponenti della Lega arrivano commenti di questo tenore.

Sostegno a Conte, è arrivato a stretto giro dal M5. I deputati e le deputate del MoVimento 5 Stelle in commissione Politiche Ue hanno evidenziato che “il Mes, come qualsiasi linea di credito, non prevede soldi regalati e i risparmi sui tassi di interesse sarebbero veramente marginali. E il ministro Gualtieri ha evidenziato giustamente che il nostro paese non ha nessun problema a finanziarsi sul mercato e a trovare quindi tutta la liquidità necessaria per la nostra sanità, senza alcun bisogno di rivolgersi a questa organizzazione Internazionale chiamata MES. Quindi non possiamo che condividere le parole espresse ieri dal presidente Conte in merito all’ipotesi di attivazione del fondo Salva-Stati”.

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