Cronaca

La Maratona di New York alla 49esima edizione non ha perso smalto

Da Staten Islan a Manhattan, passando per Brooklyn, Bronks e Queens. La corsa più famosa del mondo è arrivata alla sua 49esima edizione e non ha perso smalto e freschezza. Continua ad essere energia pura e positiva, fatica e gioia, fiato e forza di gambe per gli oltre 50mila runners da oltre 120 Paesi del mondo. Chi l’ha già corsa lo sa: non capita spesso la felicità che può dare quella partenza, attraversando il ponte di Verrazzano, tutti insieme con gli altri podisti.

Chi non l’ha fatta ancora, ma è un podista, invece, se la sogna di notte. E fa bene. La folla di corridori che attraversa i cinque distretti amministrativi della Grande Mela è energia pura, capace di trasformare una metropoli iconica in un tappeto volante, fatto apposta per chi corre. Il gradino più alto del podio quest’anno è stato tutto keniota, sia per la categoria maschile che per quella femminile. Ma i veri vincitori sono loro, il popolo dei runners, come Lisa Welch, 49 anni, britannica. “La folla che ci ha accolto e ci ha sostenuto lungo tutto il percorso è stata incredibile. Ci salutavano, ci sostenevano. Non c’è assolutamente nulla di paragonabile”.

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