Editoriale

La mascherina “del coniglietto Bunny”, l’Italia contro il Coronavirus

Tiene ancora banco, la mascherina “del coniglietto Bunny” per dirla con il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. La Protezione civile italiana ne avrà fatto una bella scorta dato che è stata spedita dalla Lombardia alla Sicilia, facendo saltare in aria proprio i due governatori di queste regioni. L’ultima consegna, la Protezione civile, l’ha fatta proprio in queste ore in Campania. Inevitabile, uno dei celeberrimi siparietti di De Luca. “Amici cari, vediamo di capirci bene – esordisce il governatore campano mostrando in un video la mascherina della discordia -. Ci vuole veramente una fantasia accesa per definirle mascherine, a meno che non ci si riferisca alle maschere che usano i nostri nipoti a Carnevale”. Poi il coup de théâtre: “Questa è la mascherina del coniglietto Bunny: le vostre orecchie escono da queste fessure e avete la faccia di Bunny il coniglietto”.

Sono note le capacità di recitazione di De Luca e l’arrivo delle 552mila mascherine fornite dalla Protezione Civile alla Campania, n’è l’ennesima testimonianza. “Non la metto per non pregiudicare in maniera definitiva quel poco di estetica che le ingiurie del tempo mi hanno lasciato – prosegue nel video il governatore -. Per quel che mi riguarda, comunque, ho scoperto che queste mascherine hanno una grande efficacia per pulire gli occhiali. Per le lenti sono veramente un prodotto eccezionale, ma per gli ospedali… vi voglio bene, ma lasciamo perdere”. Come detto, queste particolari mascherine continuano a viaggiare lungo lo Stivale. E dire che da settimane il governo Conte 2 annuncia l’arrivo di milioni di mascherine dalla Cina, dagli Usa e da varie parti del mondo ma ancora a tenere banco è la mascherina “del coniglietto Bunny”. La stessa che circa due settimane fa ha mandato su tutte le furie l’intera giunta della Regione Lombardia, compreso il governatore, Attilio Fontana. “Ci hanno mandato delle mascherine che sono un fazzoletto o un foglio di carta igienica” aveva tuonato l’assessore al Welfare lombardo, Giulio Gallera, mentre il suo collega, l’assessore al Bilancio, Davide Caparini, chiedeva le dimissioni del capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, sostenendo che le mascherine “non sono a norma”.

Tragicomica situazione, in piena pandemia, a tal punto da far nascere una gag che ha visto tra gli attori pure il ministro degli Affari Regionali, da qualche tempo in aperta polemica con il governatore della Lombardia. E così Francesco boccia una settimana fa si è presentato a una delle conferenze stampa della Protezione Civile indossando a mo’ di scherno una delle mascherine rifiutate proprio dalla Regione Lombardia. Quanto basta per fare entrare in scena anche Matteo Renzi che senza mezzi termini, ha attaccato Borrelli e lo stesso ex suo compagno di partito, Boccia. “Fare ironia sulle mascherine è assurdo, un atteggiamento indegno delle nostre istituzioni. A maggior ragione dopo ciò che sta accadendo sulle mascherine dalla Lombardia alla Sicilia e dopo le giuste proteste di Fontana e Musumeci”. Un fatto è certo, dopo più di un mese che il Coronavirus continua a mietere vittime, in Italia ancora mancano mascherine. Ma gli italiani sono fiduciosi, un giorno arriveranno.

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