Questa sera è iniziata ufficialmente l’operazione israeliana per bloccare la Global Sumud Flotilla, un convoglio composto da 44 imbarcazioni cariche di aiuti umanitari diretti alla popolazione civile della Striscia di Gaza. L’intervento è scattato circa un’ora dopo che gli attivisti a bordo avevano lanciato l’allarme per l’avvicinamento di navi non identificate, molto probabilmente israeliane. Le comunicazioni via tracker segnalano che già diverse imbarcazioni sono “state attaccate”, tra cui la Alma, la nave sulla quale si trova anche la celebre attivista ambientale Greta Thunberg.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a Copenaghen per il Consiglio europeo, segue con i ministri Tajani, Crosetto e il sottosegretario Mantovano la situazione della Global Sumud Flotilla, intercettata da navi israeliane. Tajani ha contattato il ministro israeliano Sa’ar: l’equipaggio sarà trasferito ad Ashdod e potrà scegliere tra “espulsione volontaria rapida” o “detenzione in attesa di rimpatrio forzato”. Meloni ha definito l’iniziativa “pericolosa e irresponsabile”, sottolineando il rischio per “un equilibrio delicato” e “una possibilità storica di pace”, accusando gli attivisti di “non agire per ragioni umanitarie, ma per forzare un blocco navale”. Intanto, in Italia si sono svolte manifestazioni a sostegno della Flotilla, mentre per venerdì l’USB ha proclamato uno sciopero generale che il ministro Salvini intende precettare per evitare che “una minoranza irresponsabile possa danneggiare milioni di italiani”.
“Attualmente sono a bordo della nave Alma, impegnata in una missione umanitaria pacifica per portare aiuti alla popolazione assediata di Gaza”, ha dichiarato Thunberg nell’ultimo messaggio ricevuto prima del previsto abbordaggio. “È probabile che questa notte verremo intercettati dalle forze israeliane, un’azione che rappresenterebbe una palese violazione del diritto umanitario e marittimo”, ha aggiunto l’attivista, invitando la comunità internazionale a non chiudere gli occhi. “Israele non è al di sopra del diritto internazionale. Deve essere chiamato a rispondere dei suoi crimini di guerra. Fermate il genocidio, fermate l’occupazione e liberate la Palestina”, è stato il suo appello forte e chiaro.
Le immagini in diretta dal livestream della flottiglia mostrano situazioni di grande tensione: gli equipaggi apparecchiano i giubbotti salvagente, si dispongono visibilmente preparati sui ponti delle navi, in attesa dell’imminente azione da parte delle forze israeliane. Al momento, non è ancora chiaro quale sarà l’effettiva dinamica degli eventi. Gli attivisti, tuttavia, hanno dichiarato sin dall’inizio che adotteranno un atteggiamento pacifico e gandhiano, rifiutando qualsiasi reazione violenta all’eventuale abbordaggio.
Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, intervenuto a riguardo, ha confermato che “l’abbordaggio da parte delle forze israeliane era previsto” e che, in via diplomatica, si è cercato di evitare il ricorso alla violenza. “Abbiamo parlato con il governo di Israele proprio per garantire che l’azione si svolga senza alcun atto aggressivo o violento, e ciò mi è stato assicurato”, ha spiegato Tajani. Il ministro ha inoltre sottolineato l’importanza della calma tra gli attivisti e ha precisato che la diplomazia italiana è già mobilitata. “Abbiamo dato mandato alla nostra ambasciata a Tel Aviv e al consolato di Gerusalemme di assistere ogni italiano coinvolto, che probabilmente verrà portato al porto di Ashdod per poi essere espulso, molto probabilmente attraverso un volo di rimpatrio verso l’Europa”, ha aggiunto.
L’operazione, secondo quanto riferito, dovrebbe protrarsi fino a mezzanotte o all’una della notte, con un controllo rigoroso ma – si spera – senza incidenti.
“È fondamentale che queste fasi si svolgano senza alcun tipo di violenza, senza che nessuno si faccia male, senza pericolosi rischi”, ha precisato il ministro della Difesa Guido Crosetto. “Tutte le barche sono già circondate e le forze israeliane si preparano a portare gli attivisti al porto di Ashdod, dove ciascuna nazione si occuperà del rimpatrio dei propri cittadini. Sia gli equipaggi a bordo delle navi, sia le autorità israeliane sono preparati per una gestione pacifica dell’evento”, ha aggiunto.
L’episodio ha immediatamente riacceso il dibattito sulle responsabilità nei confronti della popolazione civile di Gaza e sull’efficacia e la legittimità del blocco marittimo imposto da Israele. Mentre il mondo segue con attenzione gli sviluppi sulla Global Sumud Flotilla, il caso pone nuovamente in evidenza le tensioni in Medio Oriente. Tra appelli per il rispetto del diritto internazionale e denunce di azioni che potrebbero configurarsi come crimini di guerra, questa notte si segnerà una nuova pagina della complessa vicenda israelo-palestinese.
L’attenzione internazionale è puntata su come si concluderà l’operazione israeliana, con speranze di evitare escalation e timori di un aumento della tensione diplomatica e umanitaria. “La pace e la protezione dei civili devono essere sempre la priorità”, ha sottolineato un portavoce della flottiglia, ricordando che la missione “non è solo un gesto simbolico, ma una chiamata urgente alla comunità globale per un intervento di giustizia e solidarietà”.