La riforma dei partiti slitta di un mese, non c’è accordo sul ddl

La riforma dei partiti slitta di un mese, non c’è accordo sul ddl
25 marzo 2016

Slitta di un mese l’approdo alla Camera della proposta di legge di riforma dei partiti. L’avvio dell’esame del provvedimento da parte dell’Assemblea era previsto per la prossima settimana, ma la commissione Affari costituzionali non ha terminato l’iter e cosi’ tutto slitta di almeno un mese. Il Pd, nel timing prefissato in una riunione di martedi’ scorso, mira a presentare un testo unico condiviso verso meta’ aprile. Lo slittamento e’ stato comunicato all’Aula, a fine seduta di mercoledi’ scorso, dalla presidente di turno di Montecitorio, Marina Sereni. “Con lettera trasmessa in data 23 marzo, il presidente della Commissione Affari costituzionali, deputato Mazziotti Di Celso, ha rappresentato che l’Ufficio di Presidenza della Commissione, integrato dai rappresentanti dei gruppi – ha spiegato Sereni – ha convenuto di sottoporre all’attenzione della Presidenza l’esigenza di rinviare a non prima della fine del mese di Aprile l’inizio dell’esame in Assemblea della proposta di legge sulla ‘Disciplina dei partiti politici in attuazione dell’articolo 49 della Costituzione’, previsto nel calendario dei lavori a partire dal prossimo martedi’ 29 marzo. L’esame del provvedimento non sara’ pertanto iscritto all’ordine del giorno delle sedute della prossima settimana”.

In commissione, di fatti, sono depositati vari testi, e il Pd non ha ancora raggiunto un’intesa finale su quale testo convergere. Non solo: c’e’ la posizione contraria dei grillini a un irrigidimento della disciplina dei partiti e qualche perpelssita’ e’ stata avanzata anche da Forza Italia. Martedi’ scorso i deputati dem della Affari costituzionali si sono riuniti per fare un primo punto, e la linea emersa e’ che si andra’ verso una proposta che non preveda alcuna norma ‘punitiva’ – come prevede invece il testo a prima firma del vicesegretario dem Guerini – ad esempio l’esclusione dalle elezioni, per quei partiti che non rispettano i requisiti previsti. Il 30 aprile si svolgera’ un seminario del Pd alla Camera sul tema. Dopodiche’, spiegava martedi’ scorso il relatore Matteo Richetti, entro meta’ aprile si convergera’ su un testo base. Al momento, infatti, le proposte all’esame della commissione sono diverse: oltre quella di Guerini e Orfini – ma sottoscritta anche da esponenti della minoranza dem – c’e’ quella a firma Sandra Zampa – che prevede le primarie per legge – un’altra redatta da Fontanelli e infine la proposta di Agostini.

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