Cronaca

La Russia cattura 3 navi ucraine nel Mar Nero, Ucraina verso la legge marziale

Il governo di Kiev si e’ riunito d’urgenza in piena notte per chiedere al Parlamento di dichiarare la legge marziale, dopo l’incidente sullo stretto di Kerch, fra Mar Nero e Mar d’Azov. “La legge marziale non significa una dichiarazione di guerra” alla Russia, “sarà introdotta solo per la difesa”, ha assicurato il presidente dell’Ucraina, Petro Poroshenko . Le forze armate russe hanno confermato l’incidente di ieri, in cui sono stati sparati colpi di cannone, e anche il sequestro di tre navi ucraine da parte della Russia: si tratta di due unita’ militari cannoniere e un rimorchiatore.

Dunque è alta tensione tra Russia e Ucraina nel Mar Nero, al largo della Crimea. Mosca ha chiuso lo Stretto di Kerch, (riaperto poi in mattinata) unico collegamento marittimo con il mare di Azov, dopo un’incursione della Marina ucraina che Mosca ha definito “una provocazione”: tre navi ucraine, dirette dal Mar Nero verso lo Stretto, non hanno chiesto il permesso di transito per dirigersi al porto di Mariupol, un gesto che le autorita’ russe considerano un affronto in grado di provocare “un conflitto regionale”. Kiev ha da parte sua accusato la Russia di aver aperto il fuoco, ferendo due marinai, e di aver sequestrato le tre navi della flotta navale ucraina. Mosca ha confermato il sequestro delle tre navi. Secondo Kiev il rimorchiatore, che trainava le altre due navi, e’ stato speronato nonostante Mosca fosse stata avvertita in anticipo del passaggio.

Il presidente ucraino ha convocato una riunione d’emergenza con i vertici militari. L’annuncio della chiusura dello stretto era stato dato dalla societa’ che gestisce il traffico marittimo nella zona della Crimea. “Il passaggio attraverso lo Stretto di Kerch per navi civili e’ chiuso”, ha comunicato Alexei Volkov, amministratore delegato dei porti marittimi crimei. Erano stati i servizi segreti dell’Fsb, il Servizio di Sicurezza Federale, l’ex Kgb, a denunciare lo sconfinamento e sostenere che le navi ucraine avevano “manovrato pericolosamente” e non si erano “assoggettate agli ordini delle autorita’ russe”. L’Fsb, che ha accusato l’Ucraina di voler provocare “un conflitto nella regione”, ha aggiunto di aver preso “tutte le misure per garantire la sicurezza della navigazione”. Dal canto suo, la Marina ucraina ha denunciato che una lancia dei guardiacoste russi, il Don, ha speronato uno dei suoi rimorchiatori, il cui motore e lo scafo sono rimasti danneggiati. E anche questa per Kiev e’ “una provocazione”.

L’Alto rappresentante della politica estera Ue, Federica Mogherini, ha chiesto alla Russia di allentare la tensione e di ripristinare la liberta’ di circolazione nello stretto. La situazione ad Azov, ha sottolineato Mogherini, dimostra come le tensioni e l’instabilita’ possono alimentarsi “quando non si rispettano le norme basilari di cooperazione internazionale. A tal proposito l’Alto rappresentante ha ricordato che la costruzione del ponte di Kerch, voluta dal presidente russo Vladimir Putin per collegare direttamente la Crimea alla Russia, e’ una “violazione della sovranita’ e dell’integrita’ territoriale dell’Ucraina”. L’Ue, ha ricordato, “non riconosce l’annessione illegale della penisola di Crimea alla Russia”, che ha scatenato una crisi e una raffica di sanzioni tra l’Occidente e Mosca.

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