La tratta delle nigeriane, arrivano sempre più giovani

La tratta delle nigeriane, arrivano sempre più giovani
11 novembre 2016

Centinaia di donne nigeriane arrivano ogni mese in Italia, affrontando un lungo e pericoloso viaggio, con la speranza di una vita migliore. Molte di loro, purtroppo, senza saperlo, finiscono con le persone sbagliate, e in poco tempo si ritrovano a essere sfruttate, diventano schiave del sesso. E’ anche contro questo fenomeno, tristemente in crescita, che cercano di combattere diverse associazioni e organizzazioni che si occupano dello sbarco dei migranti in Sicilia. Luca Pianese dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni. “Riteniamo che circa il 70-80% sia a rischio tratta, quindi quello che facciamo innanzitutto è informarle di quello che avviene in Italia, del fenomeno che loro chiaramente non conoscono. Arrivano qui piene di speranza, credendo in un futuro migliore. Il nostro compito purtroppo è quello di spezzargli questo sogno”.

Spesso sono giovanissime. “Quest’anno purtroppo sono sempre di più le donne nigeriane vittime di tratta minori, addirittura al di sotto dei 15 anni, vediamo anche arrivare ragazzine di 12 o 13 anni”. La maggior parte di queste donne finisce sulle strade d’Italia, Francia, Spagna, Austria. Pianese lavora in un team in cui ci sono anche due nigeriane. Dopo anni, sanno come intervenire per cercare di aiutare queste ragazze. “La fase dello sbarco è complessa, a volte veloce, quello che facciamo è individuarle, separarle dal resto del gruppo, alle volte bisogna capire se le ragazze sono accompagnate dai loro trafficanti”. “Bisogna conoscerle, metterle a proprio agio, abbiamo tutta una serie di tecniche che abbiamo sviluppato negli anni per cercare di fare aprire la ragazza. Perché naturalmente la prima difficoltà è creare un legame di fiducia, molto spesso i trafficanti dicono alle ragazze di non fidarsi dell’uomo bianco. E questo è un primo ostacolo”.

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