L’accusa choc su Banca Etruria: “Ci fu una regia per vendere le obbligazioni a rischio a tutti”

L’accusa choc su Banca Etruria: “Ci fu una regia per vendere le obbligazioni a rischio a tutti”
9 maggio 2016

di Maurizio Balistreri

vegasUn’accusa choc. Che, se confermata, dimostrerebbe come i risparmiatori di Banca Etruria siano stati vittime di un disegno ben preciso. La procura di Arezzo ritiene infatti di aver individuato la “cabina di regia” che disponeva il collocamento delle obbligazioni subordinate a tutti. Una struttura manageriale che avrebbe prescritto il collocamento in modo “granulare”, andando ad individuare anche soggetti con un profilo di investitore a “rischio basso” e non più solo a “rischio medio-elevato” in linea con la tipologia di investimento finanziario. I militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Arezzo e Firenze hanno eseguito delle perquisizioni – anche nella sede centrale dell’istituto – finalizzate alla ricerca e al sequestro della documentazione e della corrispondenza dei vari responsabili di area di Banca Etruria che, tramite circolari interne e altre condotte al vaglio degli inquirenti, avrebbero favorito la sottoscrizione delle obbligazioni. In alcuni casi il cliente sarebbe stato spinto, spiegano gli investigatori, ad effettuare il disinvestimento di operazioni a capitale garantito per favorire l’acquisto delle obbligazioni subordinate, che gli era stato proposto come “una promozione” rivolta ai propri clienti migliori, ma che doveva essere sottoscritta in tempi brevissimi. Le perquisizioni sarebbero state in particolare a carico di due manager dell’istituto di credito, che risulterebbero indagati con l’accusa di concorso in truffa. Grazie anche alle dichiarazioni contenute nelle oltre 400 denunce raccolte, sostiene il pool di magistrati aretini, è “emersa con ragionevole certezza una ‘cabina di regia! a livello manageriale”.

Leggi anche:
Esercitazioni nucleari, la mossa di Putin a "minacce occidentali"

DECRETO Intanto, parte domani in commissione Finanze del Senato l’iter del decreto banche che contiene, tra l’altro, le misure sugli indennizzi per gli obbligazionisti subordinati dei quattro istituti (Cariferrara, CariChieti, Banca Etruria, Banca Marche) e la stretta sui tempi e le procedure per il recupero dei crediti. Relatori in commissione sono il presidente, Mauro Maria Marino (Pd) e il senatore delle autonomie Karl Zeller.

CONSOB Le vicende relative alla liquidazione di Banca Etruria, Banca Marche, Cariferrara e CariChieti “non mettono in discussione la validità di fondo dei modelli di vigilanza sulla prestazione dei servizi di investimento”. Il presidente di Consob, Giuseppe Vegas (foto), rivendica così la correttezza dell’operato della Commissione nella vicenda delle 4 bad bank, sottolineando come il modello di vigilanza è stato positivamente valutato sia dall’Fmi sia dall’Esma. Inoltre, ha spiegato, i prospetti e i supplementi informativi che accompagnavano le emissioni “erano stati redatti nel rispetto delle regole di trasparenza previste dalle norme sul prospetto informativo”. La vicenda di Banca Etruria, Banca Marche, Cariferrara e CariChieti “seppur di dimensioni limitate in termini relativi – ha comunque riconosciuto Vegas – ha scosso profondamente la fiducia dei risparmiatori e dell’opinione pubblica nel sistema bancario e ha avuto un fortissimo impatto psicologico ed emotivo. In seguito ad esso è radicalmente cambiata la percezione dei rischi insiti nell’investimento in depositi e strumenti finanziari emessi da banche”. Con la vicenda delle 4 bad bank, ha sottolineato Vegas, si è imposto all’attenzione dell’opinione pubblica i tema delle obbligazioni subordinate. Le quattro banche – ha spiegato – avevano in circolazione obbligazioni subordinate per un controvalore complessivo di poco più di 1 miliardo di euro, di cui circa il 70% emesse prima del 2008, in un contesto di mercato completamente diverso da quello attuale. L’ultima emissione destinata ai clienti al dettaglio è avvenuta nell’ottobre 2013. L’importo in possesso della clientela retail, al 30 giugno 2015 – ha sottolineato Vegas – era di 374 milioni, pari all’1,17% del totale dei bond subordinati emessi da banche italiane detenute dalla clientela retail e allo 0,03% del totale degli strumenti finanziari della clientela retail detenuti presso le banche.

Leggi anche:
Corruzione, arresti e accuse scuotono la Regione Liguria. Domiciliari per governatore Toti
Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti