Lagarde: “Appena vedremo un rischio (su un Paese) agiremo”

Lagarde: “Appena vedremo un rischio (su un Paese) agiremo”
Christine Lagarde
9 aprile 2020

“Appena vedremo un rischio” su un Paese dell’area euro, “appena vedremo una tensione, saremo attivi: agiremo per prevenire quel rischio, perché questa è la nostra missione”: assicurare che la politica monetaria venga correttamente trasmessa in tutta l’area. La presidente della Bce, Christine Lagarde, cerca di rassicurare i Paesi Ue immersi in questa drammatica crisi da Coronavirus. E soprattutto tenta di rassicurare, Lagarde, la Grecia e l’Italia decisamente tra i paesi più colpiti dalla crisi  del virus cinese. Lagarde ha ribadito che la fase attuale di isolamento e interruzione dell’attività costerà carissimo in termini economici. “Ogni mese di confinamento costa da 2 a 3 punti di Pil su base annua. Quindi – ha spiegato – più va avanti più sarà grave la contrazione dell’economia”. In una intervista a Le Parisien aveva avvertito che una chiusura prolungata per mesi delle attività potrebbe causare un calo del Pil dell’area euro fino al -10%. E intanto i costi della crisi stanno facendo lievitare i debiti pubblici. Debiti extra che per essere ripagati richiederanno “molto più tempo” dei 10 anni ipotizzati dall’intervistatore. “Perché alcuni Paesi dell’area euro vedranno salire in maniera significativa il loro tasso di indebitamento. Quindi, inevitabilmente, questo ammortamento – dice Lagarde – si farà su una durata prolungata”.

Quanto alle diverse riposte congiunte alla pandemia attese dall’Eurogrppo, la creazione di un fondo di ricostruzione post crisi “sarebbe formidabile – afferma ancora Lagarde – non sono certa che ci siamo ancora, ma si procede in quella direzione”. Ad ogni modo adesso “bisogna aiutare le imprese, aiutare le famiglie e aiutare i lavoratori”. Ma più in generale bisogna “proteggere l’economia per renderla capace di ripartire quando torneranno le condizioni per farlo – ha avvertito -: è l’imperativo assoluto”. Infine, Lagarde non manca di menzionare le sue posizioni “green” anche nelle valutazioni più generali su questa crisi. Perché secondo la presidente Bce in un cero modo la pandemia è anche un riflesso del “non rispetto della biodiversità, il non sufficiente rispetto dell’ambiente, che ora – dice – ci stanno tornando addosso come un boomerang”. Mentre sul se questa crisi rimetta in discussione la globalizzazione, in realtà era rimessa in discussione già prima.
Piuttosto potranno verificarsi “rilocalizzazioni” produttive ma soprattutto ci potrà essere “più controllo sulle nostre catene di approvvigionamento”.

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