Politica

L’allarme del vice governatore: “Sardegna in “quarantena”

L’unica cosa certa sulla controversia dell’Air Italy è che la Sardegna “è isolata”, per dirla con l’assessore regionale al Lavoro, Alessandra Zedda. D’altronde, dal governo Conte 2, come sottolinea la stessa vice presidente della Regione Sardegna, “finora non abbiamo nessun atto firmato”. Come dire, buoni propositi non certo sufficienti per garantire alla Sardegna la cosiddetta continuità territoriale, e ancor meno, per rassicurare gli oltre mille lavoratori della Air Italy, ieri in molti a Roma a manifestare davanti al ministero dei Trasporti. E dire che la Air Italy, che ha effettuato il primo volo l’1 marzo 2018, era nata per salvare l’Alitalia.

Assessore Zedda, dalla Sardegna da oggi non decollerà e tantomeno atterrerà più, un aereo della Air Italy.

“Finora siamo isolati, perché non c’è certezza del nulla. Tanti buoni propositi sì, ma ancora non abbiamo nulla di nero su bianco. Ci preoccupa tantissimo il fatto che siamo a ridosso della stagione estiva per noi determinante per il turismo. Per non parlare dei tanti interrogativi anche del dopo 16 aprile, quando scadrà la proroga e subentrerà l’Alitalia”.

A che punta stanno le trattative con governo e compagnia?

“La ministra De Micheli oggi (ieri, ndr) ci ha confermato di essere in procinto di firmare il decreto di proroga per le rotte Cagliari-Roma-Milano e Olbia-Alghero-Roma-Milano. Il che vuol dire continuità territoriale fino al 16 aprile garantita da Air Italy ma che si servirà di altre compagnie, di cui ce ne sono anche bulgare. Inoltre, il governo è riuscito a convincere la proprietà di Air Italy a rallentare la procedura di liquidazione della compagnia. Questo aiuterà a mettere in sicurezza il reddito dei lavoratori attraverso una nuova norma su cui sta lavorando lo stesso esecutivo e che dovrebbe essere pronta entro dieci giorni”.

Di che norma parliamo?

“Dal governo abbiamo saputo che si sta lavorando a un modello ‘decreto Genova’. Ma per evitare qualsiasi sorpresa, aggiungo che la norma dovrà avere dei correttivi in quanto il decreto Genova prevede che sia l’azienda, anche se ha cessato l’attività, a garantire il nove per cento del complemento della cassa integrazione dei lavoratori. Quindi, in caso che la compagnia aerea non intenda contribuire in tal senso, la norma dovrà essere modificata affinché si tutelino gli stessi lavoratori”.  

 

Eppure, lo scorso anno, l’allora ministro dei Trasporti Toninelli, aveva annunciato di aver risolto la controversia sull’Air Italy.

“Assolutamente no. Non è successo nulla. Non c’è stato nessun controllo da parte dell’allora ministro sull’attuazione del piano industriale della compagnia presentato in pompa magna. Nessuno ha mai controllato quando già cominciavano a mancare i primi investimenti. O addirittura quando qualcuno della compagnia dichiarò che voleva andare a Malpensa e poi trasferì da Olbia a Malpensa alcune attività. O ancora, quando è venuta meno l’attività di Meridiana Airlines nessuno dei preposti al quel piano industriale ha detto qualcosa. Le dico di più…”.

Prego.

“A novembre del 2018 è stata assegnata una commessa da oltre 11 milioni di euro in aggiunta al contratto, da parte del ministero della Difesa, a una compagnia aerea, qual è la Air Italy, a cui non veniva verificata l’attuazione del piano industriale”.

Siete ancora disposti come Regione Sardegna, a partecipare con una quota di maggioranza assieme a Qatar per rilanciare la compagnia?

“Assolutamente sì. A tutt’ora il dialogo con Qatar è aperto. Per noi sono in gioco sia i diritti indispensabili, come quello alla mobilità dei sardi, sia le legittime aspettative delle nostre imprese di avere libero accesso ai mercati extraregionali. In sostanza, occorre un progetto coerente che garantisca rotte, frequenze e standard qualitativi elevati rimuovendo dall’immaginario collettivo l’idea di una Sardegna bella ma inaccessibile”.l’i

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