L’Alto Adige va da solo: dall’11 aperti ristoranti, parrucchieri

8 maggio 2020

Il Trentino Alto Adige va avanti da solo. Il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano ha approvato nella notte la legge che determina le misure per il contenimento del contagio del Coronavirus e “la ripresa graduale delle libertà di movimento dei cittadini, delle attività economiche e delle relazioni sociali”. Dopo che la prima fase dell’emergenza è stata affrontata in modo unitario in tutto il territorio nazionale, “la Provincia vuole affrontare questa Fase 2 all’insegna dell’applicazione della nostra autonomia”, ha sottolineato il presidente Arno Kompatscher: “Al centro mettiamo la sicurezza e il senso di comunità. Confidiamo nell’autodisciplina e nel senso di responsabilità dei cittadini”, ha aggiunto.

#AltoAdigesiriparte quindi, con nuove regole per le famiglie e l’economia, in “modalità sicura”. “Dopo che Roma per settimane non ha ascoltato le richieste per una differenziazione regionale delle misure, abbiamo deciso di intraprendere il nostro percorso legislativo autonomo”, ha aggiunto Kompatscher. Dopo la pubblicazione sul bollettino ufficiale della Regione, la legge entra subito in vigore. Prevede la libertà di movimento sul territorio regionale senza autocertificazioni. La ripresa delle attività economiche, con la riapertura delle attività commerciali, produttive industriali e artigianali. Dall’11 maggio, sempre nel rispetto delle norme di sicurezza, possono riaprire “le attività inerenti servizi alla persona, fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti” e i servizi di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande, fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie. Dalla stessa data riprenderanno piena attività anche i musei e le istituzioni culturali comprese biblioteche e centri giovanili.

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Dal 18 maggio, seguendo dettagliati protocolli di sicurezza, possono essere di nuovo offerti i servizi per l’infanzia in microstrutture e a piccoli gruppi. Il 25 maggio riaprono le strutture ricettive presenti sul territorio provinciale. Le misure della legge riguardano ambiti in cui la Provincia ha la competenza in virtù dello Statuto di autonomia, mentre per gli spostamenti verso il resto del Paese, le lezioni scolastiche e universitarie, le manifestazioni sportive, valgono le normative nazionali. Mascherine obbligatorie se c’è la possibilità di incontrare altre persone, compreso lungo marciapiedi e passeggiate, e, sempre, nei luoghi chiusi. Spostamenti verso altre regioni sono consentiti per ragioni di lavoro, salute, assoluta urgenza e per tutti gli altri motivi previsti dalla normativa statale. Ad una distanza da altre persone inferiore ai due metri è obbligatorio l’uso delle mascherine e, anche con i dispositivi di protezione, va tenuta la distanza di un metro.

BOCCIA

Il governo impugnerà la legge sulla Fase 2 della Provincia autonoma di Bolzano “limitatamente alle parti in contrasto con le regole sulla sicurezza sul lavoro”. Lo ha fatto sapere il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia. “Prendo atto – spiega in una nota – che la Provincia Autonoma di Bolzano ha inserito nella sua legge che si adeguerà alle linee guida nazionali ed è un segnale di grande responsabilità. Tuttavia, poichè ha deciso di aprire ugualmente alcune attività commerciali pur in assenza delle linee guida sul lavoro che sono in corso di elaborazione in questi giorni dal comitato tecnico scientifico su proposta dell`Inail e alle quali tutti i presidenti di Regione, anche nella conferenza Stato Regioni di ieri, hanno dichiarato di attenersi, il governo non può fare altro che impugnare il provvedimento, limitatamente alle parti in contrasto con le regole sulla sicurezza sul lavoro”.

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“I proprietari degli esercizi commerciali, i lavoratori e tutti i clienti hanno il diritto di vedere garantita la loro incolumità sulla base di prescrizioni scientificamente validate a livello nazionale dal Ministero della Salute. Pochi giorni di attesa – dice il ministro – non possono giustificare un rischio sulla salute pubblica, tutti vogliamo ripartire, ma in sicurezza; le riaperture senza le indicazioni Cts-Inail risultano improvvide.
In uno Stato di diritto saranno i giudici a valutare il provvedimento. L’impugnazione solo nelle parti in aperto contrasto è suffragata dai pareri scientifici che hanno determinato il monitoraggio in tutto il Paese”. “È evidente che il governo approva l’idea del riavvio graduale delle attività economiche, ma ritiene che l’autonomia, sempre rigorosamente rispettata, debba esercitarsi sempre nell’ambito del rispetto dei valori universali garantiti dalla Costituzione, primo fra tutti quello alla salute. Resta confermato l’orientamento a procedere dal 18 maggio ad aperture differenziate per Regioni sulla base delle valutazioni che perverranno dal ministero della Salute. Ricordo, tra l’altro, che in Italia vige lo stato di emergenza nazionale proclamato dal governo. Ho appena dato incarico agli uffici di procedere con la trasmissione degli atti al Cdm”, conclude Boccia.

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