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L’Austria stoppa l’ultradestra di Hofer, il nuovo presidente è l’ecologista Van Der Bellen. Mattarella gli scrive

Alexander Van Der Bellen – candidato indipendente che ha aderito al partito dei Verdi – ha conquistato la poltrona presidenziale austriaca per un soffio, dopo il testa a testa di un giorno con l’avversario della destra estrema Norbert Hofen. A tenere col fiato sospeso il conteggio al ballottaggio del parere degli 885.437 elettori che hanno votato per corrispondenza. La notizia era attesa con grande ansia in tutta l’Unione europea, viste le dichiarazioni anti-Ue dell’avversario di Van Der Bellen, il candidato dell’ultradestra Norbert Hofer. Quest’ultimo infatti, era sostenitore di una linea di chiusura delle frontiere austriache, di respingimento degli immigrati fino all’ipotesi di una uscita del Paese dall’Unione. Hofer era il grande favorito del ballottaggio. La vittoria di Hofer, considerato l’erede politico di Jörg Haider, avrebbe causato un terremoto politico di imprevedibili conseguenze nel Paese. Lungi dall’intenzione di rispettare il ruolo formale che i presidenti hanno ricoperto dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, Hofer s’era presentato promettendo di essere un capo di Stato con “un nuovo modo di intendere l’incarico”. “Vi sorprenderete di tutto quel che può essere fatto”, aveva affermato con tono di sfida, riferendosi alle mansioni presidenziali e alla possibilità di forzare il governo di grande coalizione tra socialdemocratici e popolari.

CHI E’ Eletto col 50,3 % dei consensi quindi con uno scarto di meno di un punto percentuale rispetto al leader dell’estrema destra Norbert Hofer, Alexander van der Bellen, 72 anni è il nuovo presidente austriaco. Brillante economista e professore universitario in pensione, folte sopracciglia e aria quasi burbera, Alexander van der Bellen (Sasha per gli amici, in omaggio alle sue origine russe) è stato per oltre dieci anni il volto dei Verdi austriaci, che sotto la sua guida sono diventati la quarta formazione politica del paese. Tutta la sua campagna è stata indirizzata a conquistare i voti del centro, nel tentativo di rassicurare gli strati liberal-borghesi della società austriaca di non essere un “gauchista” mascherato. Nella vita privata, Van der Bellen ammette due debolezze. La passione per i fumetti di Paperino e le sigarette. “Una volta ho smesso di fumare per quattro mesi – ha dichiarato – ma poi mi sono chiesto: perché dovrei torturarmi in questo modo all’età mia?”. Van der Bellen ha vissuto la questione centrale della recente campagna elettorale presidenziale anche dal punto di vista biografico. La questione migratoria, al centro di questa campagna elettorale in un Paese di 8,5 milioni di abitanti, che conta uno fra i più alti tassi di richiedenti asilo in Europa, ha visto i due candidati alla massima carica dello stato su posizioni opposte, l’uno in difesa aperta del multiculturalismo, l’altro arroccato in difesa dei valori autentici della tradizione austriaca. Van der Bellen ha sempre rivendicato le sue origini di “figlio di rifugiati”, con antenati russi ed estoni, fuggiti dallo stalinismo, e poi cresciuto nella provincia frontaliera del Tirolo. Investito di un ruolo prevalentemente protocollare, il presidente austriaco è eletto a suffragio diretto per un mandato di sei anni, rinnovabile per un solo mandato. Ma oltre ad essere il capo delle forze armate, il capo di stato ha il potere di nominare il cancelliere e, in alcune circostanze, può sciogliere il parlamento.

MATTARELLA Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al presidente federale eletto della Repubblica d’Austria, Alexander Van Der Bellen, un messaggio in cui esprime le “più vive congratulazioni per la sua elezione alla presidenza della Repubblica d’Austria, Paese al quale l’Italia è profondamente legata”. “Oggi, i sentimenti di amicizia tra Austria e Italia rappresentano non solo elemento imprescindibile per il comune sviluppo sociale ed economico dei nostri Paesi, ma anche – sottolinea il capo dello Stato – un solido ancoraggio per il rafforzamento del progetto europeo, scosso da numerose e talvolta inedite sfide”. “Sarò quindi particolarmente lieto di poter collaborare con lei per il bene comune dei nostri due Paesi e del nostro continente, certo che anche in futuro Austria e Italia continueranno a rappresentare un modello di progressiva integrazione nel segno del comune disegno europeo”, conclude Mattarella.

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