Scienza e Tecnologia

Le straordinarie prime cinque “cartoline spaziali” del telescopio Euclid

Questa è solo la numero 1 delle prime 5, straordinarie, immagini scattate nello Spazio profondo, con una risoluzione mai raggiunta prima, dal telescopio spaziale Euclid, l’occhio dell’Europa sull’Universo, in cui c’è anche tanta tecnologia italiana. Si tratta del gigantesco ammasso di galassie Perseo, a 240 milioni di anni luce da noi. L’immagine mostra 1.000 galassie appartenenti all’ammasso e oltre 100.000 galassie più lontane, sullo sfondo, molte delle quali non erano mai state viste prima. Alcune sono così distanti che la loro luce ha impiegato 10 miliardi di anni per raggiungerci. Mappando la distribuzione e la forma di queste galassie, gli scienziati potranno scoprire di più su come la materia oscura abbia plasmato l’Universo che vediamo oggi.

Le altre quattro immagini ritraggono la Galassia a spirale IC 342, Galassia irregolare NGC 6822, l’Ammasso globulare NGC 6397 e la nebulosa Testa di Cavallo, distante “appena” 1.500 anni luce dalla Terra. L’Agenzia spaziale europea ha rivelato al mondo dal Centro operativo spaziale europeo (ESOC) di Darmstadt, in Germania, martedì 7 novembre 2023, il frutto delle prime osservazioni dello Spazio da parte di Euclid, pronto a creare la più estesa mappa 3D dell’Universo mai vista prima e a scoprire i suoi segreti nascosti. “È un momento di grande orgoglio per tutti noi – ha detto il direttore generale dell’Esa, Joseph Aschbacher – una pietra miliare per la scienza e l’esplorazione europea e la nostra leadership nella Scienza e nella Tecnologia nonché una forte affermazione della cooperazione internazionale”.

 

Il Consorzio di Euclid, riunisce oltre 2.000 scienziati provenienti da 300 istituti di 13 Paesi europei, oltre a Stati Uniti, Canada e Giappone. L’Esa ha scelto Thales Alenia Space come appaltatore principale per la costruzione del satellite e del suo modulo di servizio e Airbus Defence and Space per sviluppare il modulo del carico utile, compreso il telescopio. La Nasa, invece, ha fornito i rivelatori dello spettrofotometro nel vicino infrarosso. Lanciato il primo luglio 2023, Euclid è in orbita a un milione e mezzo di km dalla Terra, intorno al punto lagrangiano L2 dove le forze gravitazionali tra Sole, Terra e Luna si equilibrano.

Gestito dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) con il contributo della Nasae la collaborazione dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e di numerose università italiane, ha un telescopio con uno specchio del diametro di 1,2 metri, che gli consentirà di rivelare l’influenza “oscura” sull’Universo visibile, osservando le forme, le distanze e i movimenti di miliardi di galassie, fino alla distanza di 10 miliardi di anni luce, con una precisione e una sensibilità senza precedenti. I dati raccolti saranno resi pubblici con cadenza annuale e saranno accessibili alla comunità scientifica di tutto il mondo.

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