Lega e Partito del Nord scaricano Parisi

Lega e Partito del Nord scaricano Parisi
30 luglio 2016

di Daniele Di Mario

Non si placa la tempesta nel centrodestra. Dopo le bordate di Matteo Salvini a Stefano Parisi ieri Radio Padania, il manager scelto da Silvio Berlusconi per riunire i moderati rilancia al Corriere della Sera: “Tocca all’area moderata stabilire la rotta, prima vengono i moderati”. E per riuscire nella sua impresa “non c’è spazio per modelli lepenisti. Chiarito questo, penso che porre adesso delle pregiudiziali sia un errore e che, se vuole governare il Paese, la Lega debba porsi questo problema. L’ideale sarebbe un meccanismo federativo, per tenere unite l’anima moderata e quella più radicale, consentendo a tutti una certa autonomia. Non dimentichiamoci che il centrodestra ha subito varie diaspore in questi anni e non sarebbe immaginabile rimettere tutti subito insieme. Da questo punto di vista il modello Milano ha funzionato”. Parisi precisa che “non ci sono solo le primarie per evitare che la scelta sia frutto di una nomina. Altri processi democratici potrebbero definire la leadership”. Ma le parole di Parisi non piacciono né all’interno di FI né al fronte lepenista. La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni a La Stampa rilancia le primarie e attacca: “Parisi da quale parte della barricata sta? Ancora non l’ho capito. Io sono pronta a confrontarmi. Dice no al referendum? non basta. La figura di Parisi è quella più dialogante con Renzi nella prospettiva che Renzi non sia autosufficiente dopo il referendum. Anche il nuovo protagonismo di Alfano è un sintomo di questa prospettiva. Basta ammucchiate: non siamo disponibili e non lo sono più i cittadini”.

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“Se Parisi comincia a girare l’Italia per organizzare comitati per il no è benvenuto – afferma il capogrupo FI alla Camera Renato Brunetta – Se vuole far cadere Renzi è benvenuto, se vuole costruire un grande centrodestra con FI, Lega e FdI e il civismo vincente di Brugnaro e Toti, benvenuto. Se vuole solo costruire una melassa centrista con chi oggi mantiene Renzi al governo, allora Parisi no grazie, si accomodi pure. La nostra linea è assai diversa”. Brunetta a la Repubblica spiega che “se Alfano e Verdini vogliono tornare nel centrodestra, dove sono stati eletti, tolgano la fiducia al premier. Non ammazzeremo il vitello grasso, ma apriremo una riflessione comune”. Mentre Giovanni Toti fa sapere che nel week-end parteciperà a Milano Marittima alla festa della Lega. Più attendista il governatore lombardo Roberto Maroni: “Io sono interessato a tutto ciò che va nel senso di unire il centrodestra per renderlo competitivo. Parisi mi pare che abbia detto che questa è la sua intenzione. Vedremo le prossime mosse che farà, se vanno nella direzione giusta”. Mentre Matteo Salvini lancia un sondaggio su Twitter: “Amici, cosa pensate di Parisi e della proposta di ricostruire un centrodestra con Alfano, Verdini, Fini, Casini, Passera e compagnia?”.

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