Lega: “Resteremo a oltranza nelle aule” di Senato e Camera

30 aprile 2020

L’idea è quella di restare tutti in Aula, praticamente un sit-in permanente “finché Conte non verrà a rispondere”. In sostanza, Matteo Salvini vuole i suoi in Parlamento “a oltranza”. E così è andata. Sono 74 i parlamentari della Lega infatti che hanno tracorso la notte nelle aule della Camera e del Senato. Presenti, tra gli altri, Matteo Salvini al Senato ed entrambi i capigruppo nei rispettivi emicicli, come ha comunicato la stessa Lega. “Domani (oggi, ndr) mattina proseguirà la staffetta di deputati e senatori che non ostacoleranno i lavori parlamentari già previsti”. Anzi, fanno notare, sono i deputati della maggioranza che hanno chiesto (e ottenuto nella riunione dei capigruppo) che oggi l`Aula di Montecitorio non votasse il decreto, rimandato a martedì prossimo, per “esser certi di riuscire a partire entro il 10 maggio”.

Una “vergogna” e un “affronto” nei confronti di milioni di italiani che un lavoro non ce l`hanno più o, nel migliore dei casi, è sospeso come la vita di tutti in questa emergenza da Covid 19. “Noi resteremo a oltranza nelle aule rispettando le regole e silenziosamente” fanno sapere i rappresentanti della Lega finché “il governo non darà risposte precise sul fronte della sicurezza sanitaria, della ripresa del lavoro, del ripristino delle libertà, dei diritti e della democrazia nel Paese e nel Parlamento”. Al momento però, l`unica certezza è che il “tanto sbandierato decreto aprile è definitivamente sparito dalle agende dell`esecutivo e prima di maggio il governo non approverà alcun provvedimento. Intanto famiglie e imprenditori continuano a soffrire” affermano i leghisti.

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Precisa la Lega: “Non rallenteremo né impediremo il regolare svolgimento dei lavori programmati: porteremo nelle aule, dove resteremo anche quando la seduta è conclusa, le voci dei lavoratori, di chi soffre, dei disabili, di chi è più fragile. Rimarremo finché il governo non darà risposte chiare, tempi certi anche a nome dei sindaci e degli amministratori locali sul ripristino di tutte le libertà, nella piena tutela della salute e con indicazioni a livello nazionale”.

Per la Lega “servono certezze sulle regole sanitarie per poter ripartire in sicurezza, tempi certi per la cassa integrazione di chi non sta lavorando e soldi veri per autonomi e imprenditori. Siamo e rimarremo in aula anche per ribadire l’importanza della certezza della pena e l’indignazione degli italiani per la scarcerazione di decine di mafiosi ergastolani assassini. È ora che finalmente ciascuno si assuma le proprie responsabilità, che sia coinvolto di nuovo il Parlamento nelle decisioni che riguardano la vita, i diritti e le libertà di ognuno di noi. È ora che si torni a essere una democrazia compiuta”.

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