L’elettrodotto genera paura, ma Terna tira dritto

27 febbraio 2014

Lo Stretto di Messina e tredici Comuni della zona tirrenica del messinese saranno attraversati da uno degli elettrodotti più lunghi del mondo: il ‘Sorgente Rizziconi’. Un ‘ponte’ di energia che dalla Calabria, sott’acqua, arriva in Sicilia. Un’opera di 105 km, 38 dei quali sottomarini, e per la quale c’è stato un investimento da 700 milioni di euro, cofinanziato dall’Unione Europea. Molti dei tralicci sono stati già installati e la società di energia elettrica pensa di terminare il progetto entro il prossimo anno. I piloni, per i residenti, hanno rovinato il paesaggio, sopraffatto palazzi e monumenti antichi e, in alcuni casi, sarebbero pericolosamente vicino alle case. Molti abitanti temono effetti negativi per la salute e l’ambiente. Per Terna è invece, si tratta di “un’opera fondamentale per la sicurezza del sistema elettrico della Sicilia ed eviterà i blackout”. Due note fra esse stonate.
Dicono i dati Istat degli ultimi anni: la Sicilia è tra le regioni autosufficienti dal punto di vista energetico. Probabilmente, allora, l’obiettivo è quello evidenziato a suo tempo, dall’amministratore delegato di Terna, Flavio Cattaneo, durante la presentazione del progetto: “Si tratta di una piattaforma ideale per la sua conformazione geografica per ‘connettere’ tra loro il Nord Africa e la sponda sud del bacino del Mediterraneo con il centro e il Nord Europa”.  In sostanza, non proprio un‘infrastruttura necessaria per la Sicilia e la Calabria. 

Terna: “Si tratta di una piattaforma ideale per la sua conformazione geografica per ‘connettere’ tra loro il Nord Africa e la sponda sud”

I vari comitati contro l’opera ne chiedono lo spostamento, o l’interramento, in alcuni tratti, dei tralicci. Soprattutto, a Pace del Mela, nella frazione di Serro a Villafranca Tirrena, Venetico Superiore, Saponara, Rocca Valdina e San Pier Niceto. Diversi i ricorsi amministrativi, le denunce presentate e tante petizioni. Per non parlare delle lettere inviate agli enti e ai rappresentanti istituzionali e delle manifestazioni organizzate. Terna continua a fare orecchie da mercante, tirando dritto in barba a tutti e tutto. I residenti lamentano anche il fatto di non essere stati avvertiti dalle loro amministrazioni che, pur consapevoli delle problematiche connesse all’opera, non li hanno avvertiti. L’avvocato Nino La Rosa, presidente dell’associazione ‘cittadini di Villafranca Tirrena’ e che tutela la frazione di Serro, accennando ai ricorsi, sottolinea che “riguardano le violazioni procedurali in tema del principio di precauzione e l’illegittimo frazionamento del progetto che non ha consentito la valutazione complessiva dell’incidenza ambientale e l’acquisizione del parere della Comunità Europea”. “Abbiamo ripetutamente richiesto l’intervento del governo regionale – spiega ancora La Rosa – perché l’elettrodotto è in contrasto anche con la gestione delle zone di protezione speciale e con le norme di salvaguardia del piano paesaggistico.

Purtroppo, anche in occasione della seduta dell’assemblea regionale, dove si è discussa la mozione sul caso, la posizione del governo è stata approssimativa, generica, segno evidente che nessuno si era preoccupato di leggere la documentazione che aveva portato.  Abbiamo chiesto inoltre, più volte all’assessore regionale all’ambiente un immediato intervento di sospensione dei lavori nelle parti critiche, ma nonostante una generica dichiarazione sulla mancanza della verifica di compatibilità nessuna iniziativa risulta avviata”. “A Serro – prosegue La Rosa – il traliccio dovrebbe essere realizzato, tra l’altro, all’interno di una villa comunale per la quale sono stati spesi molti soldi pubblici. Non è molto curata, ma tutti speravano potesse essere rimessa a posto e diventare un punto di riferimento per i bambini. Vicino c’è poi anche una strada molto frequentata per le passeggiate. Tutto questo finirebbe con l’elettrodotto.

I cittadini: “Abbiamo chiesto intervento della Regione, 
ma la posizione del governo è stata approssimativa”

Intanto, il “Sorgente Rizziconi” dalla Calabria, via mare, è ormai ‘sbarcato’ nei pressi della stazione elettrica di Sorgente a Villafranca Tirrena, per poi proseguire tra altri Comuni fino a San Filippo del Mela. A breve, gli operai dovrebbero passare i tralicci e poi l’opera verrà completata. Nonostante ciò, i cittadini non vogliono mollare: tra i borghi millenari nelle montagne, a colpi di carte bollate e fiaccolate, e si preparano al contrattacco: chiedono solo che le leggi vengano applicate e i loro diritti rispettati. Terna ha già previsto per i paesi delle opere di compensazione, ben accolte soltanto dai sindaci che hanno quindi firmato tutte le autorizzazioni. Tuttavia i residenti non sembrano interessati a questi cantieri, chiedono solo che l’elettrodotto sia realizzato il più lontano possibile dai loro paesi e non vogliono barattare la loro libertà.

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