Enrico Letta assicura il sostegno Pd al governo Draghi fino alla fine della legislatura, ma il segretario democratico lancia un avvertimento “molto chiaro” ai partner di centrodestra della coalizione: “Noi sosterremo fino alla fine della legislatura questo governo, non un altro governo. Se ci fossero traumi, discontinuità, cambiamenti, noi non saremmo più della partita”. Di sicuro, aggiunge, “sullo Ius scholae non arretriamo di un millimetro”. Letta dice di essere “senza parole” per la scelta della Lega di legare la sopravvivenza del governo all’esito del voto sullo Ius scholae. “Si fa cadere un governo per fatti drammatici, non perché un ragazzo italiano a tutti gli effetti, dopo anni di scuola in Italia, che parla il dialetto, ha la possibilità di avere la cittadinanza. Si decide di far cascare il governo per questo?”.
Questi temi, ha aggiunto, sono fuori dal patto di governo. “E’ incomprensibile il metodo scelto dalla Lega e da Salvini. Ci sono temi che sono tipici dell’agenda parlamentare, su quei temi si discute in parlamento. Cosa avremmo dovuto fare noi quando la Lega, con una battaglia di ostruzionismo senza quartiere affossò la legge Zan? Avremmo dovuto chiedere la caduta del governo? Ovviamente non l’abbiamo fatto, perché era un tema fuori dal patto di governo”. Dunque, “mi appello a tutti: discutiamo, noi siamo pronti a discutere. Non abbiamo un approccio ‘o questo o niente’. Siamo pronti ai cambiamenti necessari. Ma faccio un appello accorato: non diamo un’altra volta a questi giovani italiani la speranza che poi verrà frustrata. Non c’è niente di peggio. Facciamo la scelta giusta”. D’altro canto, ha avvertito, lo Ius scholae non è lo Ius soli, “abbiamo già accettato un compromesso. Ma su questo non siamo disposti a tirarci indietro”. Insomma, il centrodestra valuti bene cosa vuole fare, ma sappia che il Pd non sosterrà governi diversi da quello attuale.