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L’Europa accelera sulla difesa: al via il “Muro anti-droni” per proteggere il Fianco orientale

Un “Muro anti-droni” per proteggere i confini orientali dell’Unione Europea dalle minacce ibride e dalle continue provocazioni della Russia. È il progetto concreto e immediato discusso e fatto proprio oggi nel corso di una videoconferenza ad alto livello presieduta dal commissario Ue alla Difesa, Andrius Kubilius, con i ministri della Difesa dei paesi di prima linea – Bulgaria, Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania, Polonia e Romania – oltre a Ungheria, Slovacchia, l’Alta Rappresentante Kaja Kallas e la presidenza di turno danese. L’incontro, definito “una pietra miliare” dallo stesso Kubilius, segna il passaggio dalle idee all’azione per creare uno scudo difensivo avanzato a servizio di tutta l’Europa.

Una risposta unitaria alle violazioni dello spazio aereo

La riunione, dal nome in codice “Eastern Flank Watch” (Sorveglianza del Fianco orientale), è stata convocata d’urgenza per tradurre in piani operativi la volontà politica di rispondere con fermezza alle incursioni aeree non autorizzate. “Le ripetute violazioni del nostro spazio aereo sono inaccettabili. Il messaggio è chiaro: la Russia sta mettendo alla prova l’Ue e la Nato. E la nostra risposta deve essere ferma, unita e immediata”, ha dichiarato Kubilius nel punto stampa successivo. La partecipazione di due rappresentanti del governo ucraino – il vice premier Mykhailo Fedorov e il ministro della Difesa Denys Shmyhal – ha aggiunto un elemento cruciale: l’esperienza sul campo del conflitto. I due hanno condiviso con i partecipanti, inclusi osservatori della Nato, le loro competenze, testate in combattimento, su come contrastare la minaccia dei droni.

Dall’idea a un sistema integrato di difesa

L’intesa raggiunta va oltre il concetto iniziale di una semplice barriera. Il progetto si evolve in un sistema di difesa integrato e multistrato. Al centro vi sarà infatti il “Muro anti-droni”, dotato di capacità avanzate di rilevamento, tracciamento e intercettazione, da realizzare con priorità assoluta. A questo si affiancheranno misure complementari: difese terrestri come sistemi anti-mobilità, potenziamento della sicurezza marittima nel Baltico e nel Mar Nero, e una componente di consapevolezza situazionale basata sulle tecnologie spaziali. L’obiettivo è creare una rete di protezione coerente e interoperabile lungo tutto il confine con Russia e Bielorussia, in grado di neutralizzare minacce asimmetriche.

La tabella di marcia verso lo scudo definitivo

Il commissario Kubilius ha delineato con precisione i prossimi passi operativi. Il suo impegno sarà garantire il massimo appoggio politico in vista del cruciale Consiglio europeo di ottobre, dove la proposta dovrà ottenere il via libera definitivo dei capi di Stato e di governo. Parallelamente, verrà definita una tabella di marcia tecnica dettagliata con il contributo degli esperti nazionali degli stati membri coinvolti. Terzo pilastro dell’iniziativa è la mobilizzazione dell’industria della difesa europea, chiamata a produrre le tecnologie necessarie. Infine, sarà creato un pacchetto di strumenti finanziari comunitari dedicato, per assicurare le risorse economiche che rendano lo “scudo” una realtà tangibile e duratura.

Pubblicato da
Eleonora Fabbri