L’”extra” per accelerare la pratica

30 maggio 2016

sarina_biraghi_defdi Sarina Biraghi*

Lo dicevano le nonne: chi più spende meno spende. Ma loro, care donne, si riferivano al cappotto o alle scarpe che dovevano durare un bel po’… Certo non pensavano a quei “soldini in più” che qualche tecnico, ex comunale che si è messo in proprio, chiede per aiutare chi intraprende la battaglia per l’apertura di un bar o un negozio a Roma. Alla faccia dello Sportello Unico la pratica è lunga e prevede un punteggio che si ottiene tra dichiarazioni, relazioni tecniche, criteri di qualità e corsi di formazione. Tutte voci che hanno un costo ma che richiedono, come la formazione, anche tempo per seguire i corsi. E allora per risparmiare ore e avere la certezza dell’esito, si sborsano un po’ di soldini in più, 3.500 euro, e qualcuno fornisce un attestato fai-da-te che risolve il problema. Basta un “extra” e la saracinesca si apre più rapidamente. Stasera guardatevi in tv “PiazzaPulita” e capirete dove siamo precipitati. Da destra a sinistra, politici e candidati sindaci promettono di “sburocratizzare” la pubblica amministrazione: lo facciano, perché è il solo modo per togliere di mezzo i disonesti. *Condirettore de Il Tempo

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