Nicolò Barella e Lautaro Martínez (foto x.com/Inter)
L’Inter si impone con autorità sul Como con un netto 4-0 a San Siro e si guadagna, almeno per una notte, il primato solitario in classifica. Lautaro Martínez apre le danze all’11’, seguito da Thuram, Calhanoglu e Carlos Augusto. I nerazzurri dominano dall’inizio alla fine, confermando la propria solidità in casa e allungando a 24 punti il distacco sulle zone basse. Il Como, seconda sconfitta in campionato, non riesce mai a impensierire seriamente la retroguardia avversaria.
La partita parte subito a ritmi elevati, con l’Inter che si getta in avanti con decisione. Al terzo minuto, Barella manca il bersaglio a tu per tu con Butez, ma la strada è segnata. All’11’, Luis Henrique, alla seconda presenza da titolare, si libera sulla destra, entra in area e mette al centro per Lautaro Martínez, che arriva a tutta velocità e di prima intenzione batte il portiere lariano. Il gol dà fiducia ai padroni di casa, che continuano a spingere con ordine e verticalità, mentre il Como fatica a uscire dalla propria metà campo, schiacciato dall’aggressività di Barella e dalla pressione costante di Lautaro.
Il primo tempo scorre senza altri sussulti: il Como prova a organizzarsi, ma ogni volta che guadagna campo viene ripreso con efficacia dai nerazzurri. A metà ripresa, la squadra di Chivu alza ulteriormente l’intensità. Al 59’, su corner di Dimarco, Marcus Thuram sfrutta un’indecisione della difesa avversaria e insacca da pochi passi, firmando il 2-0. È il gol che spezza definitivamente la partita e le residue velleità di rimonta dei lariani.
Thuram, con questo gol, entra nella storia dell’Inter: è il miglior marcatore francese di sempre del club in Serie A, superando anche il mitico Youri Djorkaeff. Il numero 9 celebra il traguardo con la sua squadra, che ormai controlla con la consueta eleganza tecnica. Lautaro, capocannoniere del torneo, continua a girare a pieno regime: al 73’ sfiora il raddoppio personale con un colpo di testa a botta sicura, ma Butez si supera con una parata in due tempi.
Il Como tenta un’ultima reazione con Douvikas, entrato al posto di un dolorante Morata, ma i suoi sforzi si rivelano vani. Al 80’, è Calhanoglu a chiudere i conti: dopo una ripartenza orchestrata da Barella e Lautaro, l’armeno trova il turco ai 20 metri e questi scaglia un destro potente, inesorabile, sotto l’incrocio. La partita è ormai un monologo nerazzurro.
Neanche tre minuti dopo, arriva il poker. Dimarco, sempre attivissimo sulla sinistra, crossa in area dove Carlos Augusto, appena entrato, si libera di un avversario e di sinistro al volo infila la palla sotto la traversa. È il primo gol in Serie A per il brasiliano, che esulta sotto la Curva Nord. L’entusiasmo in tribuna è palpabile: si festeggia una squadra compatta, lucida, cinica. Inzaghi può permettersi di gestire il finale con calma, facendo rifiatare i titolari e dando spazio a Esposito, Sucic e Diouf, giovani del vivaio chiamati a respirare aria da grande calcio.
Al triplice fischio finale, l’Inter festeggia un successo fondamentale in chiave campionato. Con 30 punti, scavalca momentaneamente Milan e Napoli, che giocheranno domenica sera. Per il Como, invece, un passo indietro in una lotta che si fa sempre più serrata per la zona Europa. I lariani rimangono fermi a quota 24, a pari merito con il Bologna, ma con la Roma a un solo punto di distanza.
In attesa delle altre partite della quattordicesima giornata, la classifica vede l’Inter in vetta a 30 punti, seguita da Milan e Napoli a 28, Roma a 27, Como e Bologna a 24. La prossima sfida per i nerazzurri sarà a Marassi contro il Genoa, domenica 14 dicembre alle 18. I liguri, reduci da un inizio di stagione difficoltoso, sono al penultimo posto con 11 punti e faranno di tutto per strappare un risultato. Il Como, invece, ospiterà la Roma lunedì sera all’Olimpico: un test durissimo per la squadra di Cesc Fàbregas, che cercherà riscatto dopo la batosta rimediata a Milano.
La serata a San Siro ha confermato la solidità di un Inter che non intende mollare la presa sullo scudetto. Con Lautaro in stato di grazia, Thuram da record e un centrocampo sempre più solido, i nerazzurri si presentano alla fase più intensa del campionato con fiducia e sostanza. La strada è ancora lunga, ma per ora Chivu può godersi una notte da leader.