L’Italia sulla Luna con Prospect, trivella e laboratorio

31 gennaio 2020

Questo è Prospect (Package for Resource Observation, in-Situ analysis and Prospecting for Exploration Commercial exploitation and Transportation), il trapano costruito da Leonardo, negli stabilimenti di Nerviano alle porte di Milano, con il quale l’Italia andrà alla scoperta dei segreti della Luna. È l’ultimo nato della famiglia di trivelle spaziali “made in Italy”, come quella della missione Rosetta sulla cometa 67/P e quella di Exomars 2020 con destinazione Marte. Si tratta, in pratica, di un sistema che assieme al trapano (ProSEED) integra anche un mini-laboratorio scientifico (ProSPA), composto da sensori europei e russi e che costituisce l’elemento fondamentale della missione Luna-27 di Roscosmos ed Esa con il supporto dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) e di quella britannica. PROSPECT perforerà il suolo lunare alla ricerca di regolite e acqua giacciata. Andrea Rusconi, responsabile Ingegneria di robotica spaziale di Leonardo.

“Deve perforare – ha spiegato – e quindi fornire una spinta di traslazione verticale e una rotazione per permettere di trovare quella forza che riesce a penetrare il terreno, formato da regolite lunare, secca o con quantità d’acqua fino al 6 o 12% e anche inclusioni di rocce, piccole e medie. E quindi deve poter arrivare fino a un metro di profondità dove gli scienziati pensano ci sia la maggior probabilità di trovare l’acqua”. Il trapano, realizzato in alluminio con punta di diamante è alloggiato in un case di fibra di carbonio e ha una potenza di circa 100 watt che gli permette di ruotare a 60 giri al minuto. La zona in cui opererà è il polo sud della Luna, dove temperature estremamente fredde, fino a -150° C, possono aumentare le probabilità di trovare tracce di acqua. “Viene prelevato il campione – ha continuato Rusconi – attraverso una camera di campionamento, viene portato in superficie e distribuito agli strumenti russo ed europeo, attraverso un braccio robotico che lo raccoglie e lo porta”.

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I sensori poi analizzeranno i campioni inviando i dati agli scienziati sulla Terra. Il contratto per la realizzazione di PROSPECT vale 31,5 milioni di euro ed è stato siglato a Nerviano giovedì 30 gennaio 2020 da Marco De Fazio, Deputy Managing Director Electronics Division di Leonardo e David Parker, Director of Human and Robotic Exploration Programmes dell’Esa. “Nerviano – ha spiegato De Fazio – è un grosso centro di competenza e di eccellenza per quanto riguarda la robotica e i bracci robotici per l’esplorazione spaziale e i sistemi di perforazione e di analisi dei campioni”. “Luna-27 è una missione molto eccitante – ha aggiunto Parker – è il primo tentativo di atterrare sul Polo sud lunare dove si potrebbe trovare ghiaccio d’acqua nelle polveri del terreno. Quindi è il primo passo verso la scoperta e l’utilizzo di risorse per andare più avanti nell’esplorazione spaziale e la ricerca di elementi che un giorno potrebbero essere usati anche per l’esplorazione umana”.

L’obiettivo è proprio quello di facilitare l’insediamento di una colonia umana sulla Luna, della quale potrebbero far parte anche astronauti italiani. “Abbiamo avuto Luca Parmitano comandante della Stazione spaziale internazionale – ha concluso Parker – ma con la decisione presa nella ministeriale prima di Natale (2019, ndr) abbiamo stabilito che anche gli astronauti europei voleranno sulla Luna e spero davvero che ciò possa avvenire entro la fine di questa decade. Quindi ci aspettano 10 anni davvero eccitanti”.

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