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L’Ue peggiora stime debito Italia. Moscovici: “Debolezze strutturali frenano la ripresa”. Il rapporto della Commissione potrebbe slittare

La Commissione europea ha rivisto leggermente in peggio le previsioni sui conti economici dell’Italia. Ora sul 2017 stima un rapporto deficit-Pil al 2,4 per cento, dopo il 2,3 per cento del 2016, e sul 2018 al 2,6%. I dati sono contenuti nelle previsioni economiche invernali. Lo scorso 9 novembre sempre l’Ue stimava il deficit-Pil al 2,4 per cento sul 2016 e sul 2017 e al 2,6 per cento sul 2018. Nelle nuove previsioni il debito-Pil è indicato al 132,8 per cento sul 2016, al 133,3 quest’anno per cento per poi limarsi al 133,2 per cento nel 2018. Tre mesi fa era stimato al 133 per cento del Pil sul 2016 e al 133,1 per cento su 2017 e 2018. Inoltre, il deficit strutturale di bilancio, voce cruciale nella valutazione da parte di Bruxelles delle regole del P0atto di stabilità e di crescita, è stimato all’1,6 per cento del Pil sul 2016 e atteso al 2 per cento sul 2017 e al 2,5 per cento nel 2018. Tre mesi fa era indicato rispettivamente all’1,6 per cento su 2016, 2,2 per cento sul 2017 e 2,4 per cento sul 2018.

DEBOLEZZE STRUTTURALI In Italia la crescita economica “è supportata dai bassi tassi di interesse e dalla domanda estera più forte, ma permangono debolezze srutturali che frenano una ripresa più forte” ha detto Pierre Moscovici. Il commissario europeo agli Affari economici, tuttavia, ha smentito che l’Ue abbia dato qualsivoglia “ultimatum” all’Italia sui conti pubblici. “E’ assolutamente sbagliato parlare di ultimatum. C’è una discussione positiva con l’Italia, in particolare con il ministro Pier Carlo Padoan. Nessun ultimatum di sorta ma dialogo costruttivo. Ovviamente vogliamo vedere che misure verranno prese”. E ancora. “In Italia si prevede una crescita del Pil dello 0,9% quest’anno, allo stesso livello del 2016, e un leggero aumento nelle stime per il 2018 (all’1,1%, ndr), sostenuto dai bassi tassi d’interesse e da una forte domanda esterna, ma le debolezze strutturali ostacolano una ripresa più forte”.

PATTO STABILITA’ Moscovici ha sottolineato che “i lavori sono in corso” per quanto riguarda il rapporto della Commissione europea sul rispetto della “regola del debito”, atteso per il 22 febbraio, e “come nei rapporti precedenti esamineremo i fattori rilevanti che potrebbero spiegare perché, a prima vista l’Italia non è in conformità con le regole” del Patto di Stabilità Ue. Il commissario europeo agli Affari economici ha ricordato pure che la Commissione aveva chiesto all’Italia uno sforzo ulteriore di riduzione del deficit strutturale dello 0,2% del Pil, “necessario per assicurare la conformità globale al ‘braccio preventivo’ del Patto di Stabilità nel 2017”. La risposta inviata a Bruxelles dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan “contiene una serie di impegni da realizzare entro aprile per uno sforzo aggiuntivo strutturale pari allo 0,2% del Pil”, impegni che “sono stati confermati da Padoan la settimana scorsa”. La lettera del ministro italiano, tuttavia, ha continuato Moscovici, “non aveva dettagli sufficienti per poterli integrare nelle Previsioni economiche” pubblicate oggi. Ma le misure aggiuntive “saranno prese in conto non appena avremo dettagli sufficienti e impegni precisi”, ha concluso il commissario.

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