Lula investito presidente: “Ricostruirò il Paese”

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Bolsonaro “disastroso”, “non abbiamo bisogno di disboscare” VIDEO

Luiz Ignacio Lula da Silva

Luiz Ignacio Lula da Silva di nuovo alla testa del Brasile, investito ufficialmente dal Congresso per la terza volta; una cerimonia gioiosa per i suoi sostenitori vestiti di rosso che lo hanno applaudito nonostante l’afa di Brasilia, mentre il neopresidente passava fra i palazzi modernissimi della capitale in una Rolls Royce decappottabile. La nuova era Lula cambia la faccia del Brasile dopo il mandato del presidente di estrema destra Jair Bolsonaro, 77 anni, che ha lasciato il Paese e che l’icona della sinistra brasiliana aveva superato di poco al ballottaggio di ottobre.

Il Congresso del grande paese ha anche dedicato un minuto di silenzio alla morte di Pelé e di Papa Ratzinger, ma la giornata naturalmente è soprattutto per Lula e la sua rinascita. 77 anni, aveva lasciato il potere nel 2010, da allora l’ex sindacalista ha sconfitto anche le accuse di corruzione che lo avevano portato in carcere. Lula si è impegnato “a ricostruire il Paese, con il popolo brasiliano”, riferendosi al “disastroso” record di Jair Bolsonaro, accusato di avere “impoverito le risorse sanitarie, smantellato l’istruzione, la cultura, la scienza e la tecnologia e distrutto la protezione dell’ambiente”. Ha anche assicurato che il suo paese, una grande potenza agricola, “non ha bisogno di disboscare” per sostenere la sua agricoltura.

“Famiglie intere che dormono per strada” ha detto il neopresidente, “nel freddo e nella pioggia; bambini che vendono caramelle o chiedono l’elemosina invece di essere a scuola; disoccupati che ai semafori girano con cartelli che ci fanno vergognare e dicono ‘aiutatemi'”. Bolsonaro non c’era alla cerimonia di investitura, e non ha consegnato la fascia presidenziale al suo successore come è tradizione democratica; non accadeva dal 1985 e dalla fine del regime militare. Invece Lula ha ricevuto la fascia al palazzo presidenziale di Planalto, scortato da decine di guardie del corpo, dalle mani di otto cittadini scelti per rappresentare il Brasile, fra loro un insegnante, un ragazzino prodigio e un leader indigeno.