Lula punta a presidenziali più tese che mai

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Bolsonaro ha detto che potrebbe rifiutarsi accettare sconfitta VIDEO

Jair Bolsonaro e Luiz Inacio Lula da Silva

Brasile alle urne al primo turno delle elezioni più tese per il Paese da decenni, con l’ex capo di stato Luiz Inacio Lula da Silva, di sinistra, favorito nella corsa contro la destra radicale dell’uscente Jair Bolsonaro. Il leader del Pt, Lula è in testa col 51,2% mentre il presidente di destra, Bolsonaro è al 36,7% a cinque minuti dalla chiusura delle urne secondo i primi dati trasmessi dal Tribunale superiore elettorale. Lunghe file di elettori sono state osservate in diversi seggi, dove hanno votato oltre 156 milioni di cittadini. Nelle città di San Paolo e Rio de Janeiro, le più popolose, c’erano file dove l’attesa per votare poteva arrivare a tre ore per votare a mezzogiorno. 

Bolsonaro ha già detto che potrebbe rifiutarsi di accettare la sconfitta, alimentando i timori di una crisi istituzionale o di violenze post-elettorali. Le autorità hanno riferito che finora non si sono registrati incidenti di rilievo. Se Lula vince con più del 50% dei voti validi- risultato possibile secondo diversi sondaggisti – si ottiene una vittoria assoluta, rinunciando a un secondo turno di votazioni. Altrimenti i primi due classificati andranno al ballottaggio del 30 ottobre, prolungando la già tesa campagna elettorale. L’uspicio è quello proiettato sulla statua del Cristo Redentore di Rio de Janeiro: “Pace alle elezioni”.

Bolsonaro è capace di discorsi incendiari, ma la sua gestione ampiamente criticata ha creato molti problemi, dalla cattiva gestione dell’emergenza COVID-19 alla peggiore deforestazione nella foresta amazzonica degli ultimi 15 anni. E la lenta ripresa economica deve ancora raggiungere i poveri, con 33 milioni di brasiliani che soffrono la fame. Per questo e anche per l’inflazione galoppante che travolge il Sudamerica, il Brasile sta spostando il suo favore verso le politiche di sinistra. Come già accaduto con Gustavo Petro in Colombia, Gabriel Boric in Cile e Pedro Castillo in Perù. Le elezioni generali in Brasile eleggono inoltre il vice-presidente della Repubblica Federale, nonché il Congresso nazionale del Brasile: 54 degli 81 seggi del Senato Federale e tutti i 513 seggi della Camera dei Deputati.