M5S con Conte, per ora. Renzi? Se vuole stravincere rischia

M5S con Conte, per ora. Renzi? Se vuole stravincere rischia
Stefano Patuanelli e Luigi Di Maio
26 gennaio 2021

“Stasera l’assemblea sarà un carnaio”; ma anche “non mi aspetto grandi cose dall’assemblea di stasera”. Sia che si interroghino i singoli parlamentari che le fonti vicine ai vertici o ai ministri, nel Movimento 5 stelle è diventato difficile trovare letture coincidenti sulle cose più banali, come la congiunta prevista per deputati e senatori stasera alle 21.30 per gli aggiornamenti “sulla situazione politica” del capo politico reggente Vito Crimi.

“Siamo compatti come gesso!”, scherza una fonte parlamentare e in queste ore in effetti l’interrogativo sulla tenuta dei 5 stelle sarebbe centrale nelle riflessioni che accompagneranno le consultazioni al Quirinale: con 191 deputati e 92 senatori ancora in organico sono in teoria una forza difficile da aggirare per comporre una maggioranza. Soprattutto, una forza pericolosa da relegare all’opposizione in caso di governo tecnico o di unità nazionale: anche se logorati dalla doppia esperienza di governo di questa legislatura, potrebbero rosicchiare consensi elettorali a spese di quasi tutti gli altri partiti se tornassero a posizionarsi nell’antico ruolo “soli contro tutti”. Ufficialmente i 5 stelle sono compatti su Conte, “unica persona che in questa fase storica possa rappresentare la sintesi e il collante di questa maggioranza”, secondo Crimi. Ma parlano malvolentieri di elezioni, che avrebbero dovuto rappresentare l’arma fine di mondo contro “l’irresponsabile” Matteo Renzi.

Del resto, lo stesso post di Giuseppe Conte che allude alla possibilità di un passo di lato, fa i conti con l’oggettiva debolezza della posizione della maggioranza nel complesso ma anche della forza di maggioranza relativa. “Tutto si è giocato attorno ad Alfonso Bonafede: Conte, che gli deve l’arrivo a Palazzo Chigi, non se l’è sentita di scaricarlo”, raccontano a Montecitorio. “Non mi risulta – è la replica fredda di una autorevole fonte governativa – Conte ha valutato sempre lo scenario complessivo”. Fermo restando che “la riforma della prescrizione è sempre stata una battaglia di tutto il Movimento 5 stelle” e non del solo Guardasigilli.

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Ma nelle ore in cui sembra tramontata, nonostante gli annunci, l’operazione “costruttori”, cosa possono sacrificare i 5 stelle al leader di Iv che canta vittoria e sbeffeggia premier e alleati chiedendo “un governo serio”? Anche qui le voci interne divergono: “A votare – racconta un deputato di lungo corso – non vuole andare nessuno. C’è gente che si è affezionata alla posizione governativa. Non vedo su cosa possiamo immaginare di costruire delle barricate”. Ma anche: “Renzi non può pretendere di stravincere – racconta invece una fonte di Governo – quindi possono cambiare i nomi dei ministri, anche Bonafede, ma non può pensare di cancellare tutti i provvedimenti: la riforma della prescrizione, il reddito di cittadinanza a quel punto rientrerebbe in campo la base del M5S e una figura come Di Battista avrebbe campo libero. E i numeri in Parlamento tornerebbero a ballare”.

Sul tavolo restano le voci di una sostituzione di Conte con Luigi Di Maio o Stefano Patuanelli, “messe in giro – giura una fonte di vertice del Movimento – per bruciarli, è troppo presto. Impossibile dire dove saremo fra qualche giorno, noi per adesso siamo per il Conte ter. E’ difficile ma non si può ancora escludere. Se l’operazione non va in porto, si apre un ventaglio di scenari possibili, dal governo politico con un premier politico, al governo politico con una personalità terza. Ma anche un governo solo per portarci a elezioni non è impossibile”.

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