Madre di Regeni: 260 pagine di autopsia raccontano i non diritti in Egitto

Madre di Regeni: 260 pagine di autopsia raccontano i non diritti in Egitto
27 ottobre 2021

Una forza incredibile nelle parole di una madre che racconta come il proprio figlio è stato torturato, brutalizzato e ucciso in Egitto. Paola Regeni, madre di Giulio Regeni, con accanto il marito Claudio si rivolge alla sottocommissione Diritti umani del Parlamento Europeo. “La procura di Roma ha un`autopsia rispetto a Giulio di più di 260 pagine e questa è la testimonianza più grande e possiamo offrire al discorso del non rispetto dei diritti umani”.

Non c’è rancore nelle parole di una madre che si è ritrovata nero su bianco le torture e la brutalità con la quale suo figlio è stato ucciso. Solo la volontà di giustizia. “Verità e giustizia per Giulio significherebbe anche aiutare il popolo egiziano”. Secondo il padre di Giulio Regeni in Egitto c’è una situazione preoccupante dei diritti umani, come già denunciato sia dall’Onu che dall’Ue stessa. “Chiediamo un supporto con azioni, oltre che con parole” ha aggiunto Claudio Regeni. Anche Alessandra Ballerini, avvocato della famiglia Regeni, ha partecipato al dibattito della sottocommissione Diritti umani del Parlamento europeo, oggi a Bruxelles.

“Chiediamo agli ambasciatori dei paesi dell’Ue, a tutte le istituzioni dei paesi Ue, al Parlamento europeo, di fare tutte le pressioni che possono fare, in ogni incontro con le autorità egiziane, per avere l’elezione di domicilio dei quattro imputati del sequestro, delle tortura e dell’omicidio di Giulio Regeni – l’appello del legale -. E di subordinare a questa condizione qualunque altro affare: non c’è affare che possa tenere davanti a chi sequestra, tortura e uccide un cittadino europeo”. “Il 14 ottobre in Corte d’assise – ha ricordato Ballerini – si è deciso che non si può procedere in assenza degli imputati. E questo perché non è stato possibile notificare loro a mano i singoli atti con i capi di imputazione, la chiamata in giudizio, perché si sono sempre sottratti volontariamente al processo, perché lo Stato egiziano li protegge. E nessuno Stato europeo è riuscito a fare pressioni tali da ottenere almeno l’elezione di domicilio degli imputati”. Giulio Regeni, il ricercatore italiano è stato torturato e ucciso in Egitto all’inizio del 2016.

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